sabato 27 febbraio 2016

Squali, Viceré e dentiere.


Ho letto che gli squali, che hanno fauci enormi, denti acuminati e affilati come rasoi, in realtà si sono evoluti nel tempo con una dentatura adatta alla dieta di ogni specie. Allo stesso modo, per come le tangenti si sono sviluppate nel corso degli anni, posso dire che “Operazione squalo” avrebbe meglio rappresentato l’ennesimo scandalo nella sanità lombarda. Altro che “Operazione smile”.
Qui l’unico sorriso è stato, per anni, quello di delinquenti (le prove sembrano schiaccianti) che lucravano senza ritegno sulla salute di noi cittadini. La vicenda è inquietante e degno di lode (sich!) il fatto che il governatore Maroni abbia sentito il dovere di farci sapere di essere arrabbiato e deluso. Lui. Figuriamoci noi.
Al grido: “queste cose non le tollereremo più” (che non manca mai in questi casi), ora la regione Lombardia vuole creare un’autorità anti-corruzione e, tenetevi forte, l’ennesima commissione d’inchiesta.
Ma io dico. Abbiamo avuto in Lombardia il “Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e sicurezza dei cantieri” nato con legge regionale 3 maggio 2011, n. 9, al fine di vigilare sulla trasparenza degli appalti e sulla sicurezza dei cantieri con particolare riferimento ad Expo 2015. Sappiamo com’è andata a finire. Nel maggio 2014, la Commissione d'inchiesta su appalti sanità e sull’operato di direttore Ao e Asl. Nel novembre 2015 l’Agenzia di controllo sul sistema socio-sanitario. A cosa sono servite?
Mai, e dico mai che la politica sia riuscita ad arrivare prima della magistratura. Cari politici lombardi, ho la fortuna di essere una persona discretamente agiata, per intenderci faccio parte di quel 4,01% di contribuenti che in Italia paga ogni anno il 32,6% dell'Irpef.
Pago le tasse e le pago volentieri anche per aiutare chi è meno fortunato di me.
Non pago le tasse perché finiscano nel congelatore di qualche consigliere regionale a cui non sono bastati (ogni mese) 6.327 euro di indennità di carica, 1.620 euro di indennità di funzione e 4.219 di rimborso forfettario, pure esentasse. Rimborso, bene ricordare, che vi siete aumentati dopo lo scandalo dei rimborsi. Se esiste un progetto “Dentiere ai poveri” i soldi delle nostre tasse devono finire in bocca ai poveri, non nelle tasche di amici, o presunti tali.
Se un consigliere regionale non sa come pagare il mutuo fa come fanno milioni di cittadini alle prese con una crisi che sembra non finire mai: si tira su le maniche e cerca di guadagnare i soldi onestamente. O rinuncia. Non è difficile, via.
In Lombardia, sul fronte corruzione, evasione fiscale e criminalità organizzata siamo stanchi di chiacchiere.
 "L'Italia è fatta, ora facciamo gli affari nostri" scriveva nel 1892 lo scrittore napoletano Federico De Roberto nel suo romanzo “I Viceré”, storia di una famiglia dalla spiccata avidità, dalla sete di potere e dalla corruzione, non solo morale.
Che l’idea del romanzo sia venuta al De Roberto durante il suo breve soggiorno in Lombardia, forse non fu solo un caso.

Johannes Bückler

27 Febbraio 2016 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>

lunedì 8 febbraio 2016


Il patto della staffetta.

28 novembre 1986 

Dopo essersi garantito l’avvicendamento a Palazzo Chigi, Ciriaco De Mita dimostra di non sapere esattamente come comportarsi. In primavera il Presidente della Repubblica manderà alle Camere il nuovo Presidente del Consiglio. Un democristiano naturalmente. Però lui vorrebbe restare a piazza del Gesù. Ad Andreotti e Forlani la cosa non par vera e si dimostrano subito entusiasti della cosa. Ora si tratta solo di aspettare. La primavera non è lontana.

17 Febbraio 1987 
Oggi Craxi è stato ospite della trasmissione Mixer di Giovanni Minoli. Nell’intervista in pratica ha sconfessato il famoso “patto della staffetta” di cui De Mita si è molto speso per tenere buono il suo partito.
Il patto prevede (o meglio prevedeva) in primavera il passaggio delle consegne. Craxi se ne deve andare lasciando il posto a un rappresentante della Democrazia Cristiana. Invece...


Craxi si è presentato alla Camera per liquidare la staffetta, sostenendo che è: "un’invenzione e un abuso"
L’intervista a Minoli fu una provocazione premeditata da Craxi. Infatti, prima di iniziare la trasmissione, aveva chiesto a Minoli se fossero presenti dei giornalisti e alla risposta affermativa aveva sorriso. Terminata la registrazione commentò: ”E così abbiamo liquidato pure la staffetta”.
In quel momento non immaginava che, tra poco, a essere “liquidato”  sarebbe stato solo lui.

19 febbraio
La rappresaglia è iniziata. Sul decreto sulla fiscalizzazione degli oneri sociali la Dc ha votato col Pci e i missini. In pratica il Senato ha respinto tutti gli emendamenti proposti dal Governo. Il decreto è stato approvato con  una regalia agli agricoltori. In vista delle elezioni la Dc ha cominciato a seminare. Nella “raccolta voti" è maestra.
La spaccatura ormai è netta e sicuramente ci saranno ripercussioni nei prossimi giorni.

20 febbraio
Il gioco ormai si fa duro tra Dc e Psi. De Mita ha dichiarato:“E’ finito il tempo delle parole, comincia quella dei fatti. I democristiani si sentono traditi perché è stata rimessa in discussione la staffetta”. 
Non contento ha ricevuto al secondo piano di palazzo del Gesù i direttori dei maggiori istituti demoscopici per avere previsioni sul futuro elettorale. E chi vuole intendere intenda. 

4 marzo
Craxi si è dimesso.


9 marzo
Cossiga ha affidato l’incarico di formare un nuovo governo a Giulio Andreotti. 

25 marzo
Andreotti ha fallito. L’incarico viene affidato a Nilde Iotti.

31 Marzo
Nilde Iotti torna da Cossiga dicendo che esiste ancora la possibilità di un pentapartito.

7 Aprile
Cossiga respinge le dimissioni di Craxi e lo rimanda alle Camere.

9 aprile
La Dc (incavolata nera) ritira i suoi ministri dal Governo.

10 Aprile
Craxi rassegna di nuovo le dimissioni. Cossiga assegna l’incarico a Scalfaro.

14 Aprile
Scalfaro torna da Cossiga per comunicare l’esito negativo del suo tentativo.

15 aprile
Cossiga incarica Fanfani.

19 aprile
Governo fatto. Si va alle Camere.

Craxi non si è presentato alla cerimonia  per il rituale passaggio di consegne. Ha mandato  il fido Amato.

28 aprile
Il Governo Fanfani non ottiene la fiducia Si va a votare il 14 giugno. Un Governo elettorale a trazione democristiana. 

Durante la crisi di governo i partiti non si fermarono. C’erano da spartire le nomine alla Rai. 

Ricordate il contratto dei medici? Fu  firmato l’8 aprile proprio nello stesso momento delle dimissioni di Craxi. 15 mesi di scontri, di scioperi selvaggi. Mentre il Governo cercava disperatamente di tenere sotto controllo il deficit (si fa per dire…..tenere sotto controllo 100.000 miliardi di deficit), loro continuarono tranquilli. Il costo complessivo (si cercò di contenerlo a 1.000 miliardi) fu di 1.042 miliardi per i soli paramedici e 982 per il personale medico. In totale 2.024 miliardi di Lire. E ottennero questi aumenti: 
Medici a tempo pieno
Assistenti +41,11% - Aiuto + 41,14%  - Primario + 41,07%
Medici a tempo definito
Assistente +25,94% - Aiuto + 25,91% - Primario + 26,94%
Paramedici
Aumento medio di 155.000 Lire mensili oltre a tutti i benefici derivanti dalla revisione dell’inquadramento e dalla riparametrazione.
Inoltre:
115.000 capi operai passarono dal 4° al 5° livello con aumento stipendio del 16,5%.
160.000 infermieri salirono dal 5° al 6° livello – le caposala al 7° e i direttori all’8°
A tutti i medici venne aumentata indennità di pronta reperibilità del 40%. + incentivi di produttività dell’11,5%.
Agli assistenti con 5 anni anzianità doppio scatto.
L’orario di lavoro venne ridotto di due ore per tutti.
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Chiaro che dopo il rinnovo del contratto dei medici l’obiettivo dei 100.000 miliardi di deficit cominciò a scricchiolare. e non poteva essere diversamente. Per gli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici nella Finanziaria '87 erano stati stanziati 2.384 miliardi + 2.855 per i due anni successivi per un totale di 8.094 miliardi di Lire. Cioè il 13% di aumento medio per coprire il tasso d'inflazione programmato (6% nell'86, 4% nell'87 e 3% nell'88). Nel febbraio '87 la Banca d'Italia fece sapere che probabilmente il 13% di aumento medio previsto sarebbe arrivato (con i nuovi contratti) al 15%. In pratica rifacendo i conti agli 8.094 miliardi dovettero aggiungere altri 1.500 miliardi. Ma rifacendo ancora i conti si accorsero che servivano invece 11.824 miliardi. In pratica avevano sbagliato tutte le stime. Ma era facile prevederlo se ad ogni contratto inserisci clausole che prevedono aumenti di anzianità non previsti, agevolazioni per passaggi a livelli superiori in modo automatico o indennità varie a destra e a manca.

Ricordo che quando ne parlai con un vecchio democristiano la sua risposta fu: “Tranquillo, lo sconquasso dei conti pubblici di regola va di pari passo con un aumento di voti nelle urne elettorali”. Già. 

Resta solo da chiedersi dove ci porterà questo continuo indebitarsi. Fino a quando reggerà il sistema? Non ci si può indebitare all’infinito. Mio padre (imprenditore) odia fare debiti. Continua a ripetermi che quando hai molto, ma anche molti debiti, non ti puoi considerare ricco.

Il deficit (e con esso il debito) stava crescendo in un modo incredibile. Lo sapevano tutti, cittadini compresi. Malgrado ciò continuarono a chiedere sempre di più. Anche senza Governo.

I pensionamenti anticipati a carico dello Stato, l’assunzione di dipendenti pubblici malgrado il blocco delle assunzioni, 7 miliardi per il settore del pomodoro (una regalia), e così via...

Sia chiaro, io tengo via tutto. Non vorrei che fra 20 o 30 anni qualcuno si metta a tranciare giudizi dimenticando com'è stato governato il Paese in questi anni. Creando ricchezza, ma depredando il futuro dei nostri figli. Che, ne sono certo,  non ce lo perdoneranno mai.

Ah, dimenticavo. Craxi lasciò fare, convinto che prima o poi sarebbe tornato alla guida del Paese. Si sbagliava. Quella fu l'ultima volta. Non ci tornerà mai più. 

Al prossimo assalto alla diligenza…

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L'enorme debito pubblico che abbiamo (e che blocca il Paese), non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.

E lo chiamavano governare. (1) (2) 3 (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11) (12) (13) (14)