giovedì 17 settembre 2015

La terra non gira, o bestie!


Paneroni, chi era costui?
Giovanni Paneroni nasce a Rudiano, in provincia di Brescia, il 23 gennaio del 1871, qualche giorno prima che Roma diventi la capitale d'Italia. Il padre Battista lo indirizza agli studi e dopo le scuole elementari, che per l'epoca rappresentano già un traguardo non indifferente, entra in un collegio vescovile a Bergamo dove studia per due anni.
Si ritira presto per mancanza di vocazione, ma acquisisce le basi culturali che gli servono per dare vita alla sua filosofia rivoluzionaria e contestatrice. Inizia a lavorare in una bottega in Bergamo dove impara la lavorazione del "Tiramolla", uno dei dolci più diffusi e popolari del periodo, ed apprende la professione che lo sosterrà economicamente per tutta la vita, permettendogli di crescere una grande famiglia di ben otto figli.
Nel 1871, dopo il primo censimento, si evidenzia che la metà della popolazione Lombarda è analfabeta. Paneroni invece sa leggere e scrivere e possiede una loquacità che lo aiuta nella sua missione-vocazione: svelare al mondo con prove per lui scientifiche che la teoria di Galileo Galilei sulla terra rotonda non può essere vera. L'opera di divulgazione comincia negli anni che precedono la Prima Guerra Mondiale, inizialmente è limitata ed estemporanea ma col passare del tempo comincia a farsi largo nelle scuole superiori e nelle università di tutto il nord Italia. Paneroni si ferma agli angoli delle strade e nelle piazze delle città e con semplici attrezzi prepara rapidi esperimenti per convincere e stregare la folla che gli si fa via via intorno.

19/01/1925 
Giovanni Paneroni, super astronomo da Rudiano gode a Milano una notorietà vastissima. Da anni si intestardisce nel proclamare che Galileo ha torto e che la terra non gira. E con questa teoria, non avendo mezzi per difenderla in qualche volume, espone sui muri, imbrattandoli, epiteti poco lusinghieri contro gli astronomi. Paneroni, a Milano e nei dintorni. è ormai  una vera celebrità.

05/02/1925 
Gli studenti del Politecnico hanno invitato Giovanni Paneroni, per protesta contro i professori, a tenere una conferenza nel cortile dell'Istituto. Ci è mancato poco che venisse arrestato.

I giornalisti hanno persino intitolato a suo nome un veglione.

24/02/1925 
Oggi Paneroni da Rudiano, su invito, parla al Teatro Lirico e per ascoltarlo bisogna pagare il biglietto.

Giovanni Paneroni, personaggio bizzarro ed estroverso, è famoso per i suoi studi astronomici. Conosciuto come "l'astronomo Paneroni", non è in realtà un vero astronomo, tantomeno un Tolemaico come lui si definisce o come lo hanno sempre descritto, ma bensì un patafisico puro e cosciente. La sua opera letteraria e pittorica infatti è puro spettacolo, esibizione e provocazione a livello mentale.

«Mattinata benefica, famigliare, scientifica », fu annunziato da manifesti, che aggiungevano: » Il celebre scienziato ecc. ecc. super-astronomo ecc.ecc, parlerà sugli errori delle vecchie e nuove dottrine astronomiche e sull'importanza e veridicità della sua teoria: «La terra non gira». Gli avvisi, per misura di prudenza, aggiungevano: « è prescritta la massima serietà».

Il teatro alle 15,30 è rigurgitante.
Allorchè il Paneroni compare sulla ribalta le acclamazioni salgono altissime. Lo scienziato entra in tema senza molti preamboli con: “Gente qui si fa notte innanzi sera!”.
Applausi a scena aperta.
Sapete dirmi perchè, quando andate a letto, il sole tramonta e quando vi levate il sole anch'esso si leva? Perchè gli fa comodo? Noooo, perchè da un punto all'altro, da Ostro ad Occaso, è tutta una distesa piana in cielo, come è piana la terra. Gli astronomi... datemi retta, sono bestie.
Sono bestie, perchè perseverano nell'errore di credere che la terra è rotonda, che la terra giri. E, se è tonda, come fate a starci in piedi?
E, avanti di questo tono, Paneroni svolge la sua teoria combattendo Galileo ed Arago, Newton e Boscovich, che secondo l'oratore non hanno capito niente. E prosegue.
Il sole non ha che due metri di diametro. “Due metri e mezzo”, grida qualcuno dal pubblico”. Due metri dico e non ammetto smentite. Misuratelo! Dall'uno all'altro polo corrono settemila Km in linea retta, dicono i geografi e, se dicono linea retta, vuol dire che la terra non è curva. So fosse curva, le acque del Gleno, straripando, si sarebbero riversate nell'infinito e non avrebbero invaso la terra. E' logico? E' logicissimo! Bravo Paneroni! Il teatro scoppia in applausi.
L'oratore fa cenni per imporre il silenzio e continua con aria grave a discutere sugli influssi degli astri, sulla luce, sulle acque, sugli uomini. E sulle donne? Anche sulle donne, animali imperscrutabili, per le quali perdette l'arco dell'amore...
Bene Paneroni! Evviva le belle donne!
Ormai la folla ne ha udito abbastanza. Paneroni il super-astronomo è portato in trionfo e condotto fuori del teatro sulle spalle, tra gli applausi e gli evviva, destando viva curiosità nella folla che sì addensa al passaggio dell'inverosimile corteo. Si raggiunge la Galleria dove, l'eco degli applausi risuona più forte e dove gli spiriti si accalorano maggiormente. Infine, Giovanni Paneroni è deposto sulla soglia di palazzo Marino!

Paneroni concluse la sua battaglia lunedì 2 Gennaio 1950, all'età di 79 anni nel suo paese natale, lasciando ai posteri un chiaro messaggio: “bisogna lottare per le proprie idee in barba alle istituzioni Fasciste e ai professoroni universitari". Voleva, anche lui, a suo modo sovvertire la scienza, e diceva che la terra sta ferma e il sole le gira attorno. 

Finalmente la terra potrà girare in pace, essendo morto il più ostinato assertore d'uno slogan che una ventina di anni fa divenne famoso: “La terra non gira, astronomi cretini”. Un gelatiere e fruttivendolo ambulante che un giorno piantò carretto e cestelle per girare l'Italia armato di un suo «credo» e di pezzi di carbone. Imbrattò i muri delle case di molte città e il florilegio della sua letteratura murale lo ha reso celebre. Era alto e grosso e contro gli astronomi di tutto il mondo, da Galileo in poi, condusse una lotta spietata, con le sue sensazionali teorie: per ben cinquantanni si è cimentato con studi e con saggi, disegni e cartelli nelle scienze astrali per “scardinare e sovvertire” i sistemi di Copernico e di Galileo. A Milano faceva frequenti apparizioni: teneva cattedra sulle piazze con infiammati discorsi, e strabilianti conferenze. Voleva convincere l'umanità che la terra è ferma e il sole è il suo satellite lontano dalla superficie della terra solo pochi chilometri e rotante intorno a questa. Il suo apostolato divenne cosi ardente che a Milano trovò perfino degli adepti; ma gli mancò sempre il conforto del contraddittorio. Nessuno pensava a raccogliere le sue sfide e ciò gli dava diritto di proclamarsi vittorioso. Aveva persino osato sfidare un congresso di astronomi a Genova e si era fabbricato un osservatorio con annesso museo e biblioteca delle sue stampe e dei suoi innumerevoli opuscoli. Ma tutto, come per una nemesi implacabile, fu spazzato via da un'Impetuosa piena del fiume Oglio. Poi andò a finire per un breve periodo al manicomio di Sant'Onofrio a Roma.

Da tempo si era ritirato al paese di Rudiano, presso Brescia, abitando una casa fatta costruire con i proventi della sua attività editoriale stampava, e vendeva fino all'ultima copia, tutte le sue tavole contenenti teorie ispirate a quelle tolemaiche. Invecchiato e deluso si era votato alla poesia sociale e alla politica: scrisse versi per tutti: per De Gasperi, per Togliatti, come già per Badoglio, Una delle sue recenti odi civili diceva sui motivi cari al Giusti: «Tanti politici, che stanno a fare se non pasticci, pasticci, rubare, rubare?». Un vecchio male lo ha portato via. Negli annunci funebri il suo nome non è seguito, come avrebbe voluto, dalla qualifica di « astronomo».

Le stravaganti teorie e lo spirito ribelle e indomito non furono apprezzati né dagli scienziati né tantomeno dalle autorità dell'epoca che più volte lo umiliarono, lo censurano e lo rinchiusero persino in galera.

Personaggi del calibro di Indro Montanelli rimasero invece affascinati dall'astronomo e dal motto col quale diventa celebre: "La Terra non gira, o bestie".


Ne parlò in questo modo: “Il mio Paneroni, il Restauratore e il Vindice di Tolomeo e della Genesi. Andai a parlare con il grande sindaco Bruno Boni, che non afferrò l’importanza del personaggio, e poi con il mio amico Martinazzoli che la capisce perfettamente, ma si dichiara scoraggiato dall’indifferenza dei bresciani per la memoria di questo grande concittadino. Io voglio un monumento a Paneroni e un loculo affianco al suo. Me lo concedete?”

Una rivisitazione della figura di Giovanni Paneroni fu proposta da Mino Martinazzoli, segretario della Dc, che paragonò le teorie politiche del leader della Lega, Umberto Bossi, alle teorie tolemaiche dell'astronomo bresciano.

Johannes Bückler

Bibliogr. La Stampa - La Gazzetta di Brescia - http://www.paneroni.altervista.org/public/.


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