Qualche tempo fa il Ministero dell’Interno ci ha comunicato che ospitare nei centri chi arriva sulle nostre coste costa 980 milioni l’anno (molti di questi provengono da fondi europei).
A giugno erano 78 mila i migranti ospitati nei centri italiani, tra strutture temporanee (48 mila), sistema di accoglienza per richiedenti asilo (20 mila) e centri governativi (10 mila). Per la loro assistenza lo Stato eroga ai centri convenzionati una somma media giornaliera di circa 35 euro al giorno a migrante (le convenzioni si sono livellate su questo valore medio), in cui rientrano anche i circa 2,50 euro al giorno del pocket money. Ma a chi vanno questi soldi? Vediamo.
Tolti i due euro e cinquanta, il resto serve prima di tutto per coprire la spesa del personale: cioè per pagare gli stipendi, i contributi e i contratti degli operatori che lavorano nei centri (spesso giovani italiani). Una parte è spesa per l’alloggio e per il mantenimento delle strutture, che spesso sono di proprietà dei Comuni (italiani). Poi ci sono i fornitori (italiani) di generi alimentari, farmacie, cartolerie, lavanderie e quant’altro. In pratica, tolti i due euro e cinquanta e il cibo, il resto va nelle tasche di italiani.
Certo sono ancora tanti, troppi quelli che speculano sulla pelle dei profughi. Malgrado questi farabutti, non possiamo esimerci da dare accoglienza a queste persone perché l’accoglienza fa parte di accordi internazionali e l’Italia non è esonerata dal rispettarli. In questi giorni un rapporto del centro studi Economia reale di Baldissarri ha rivelato come la mancata lotta a sprechi, corruzione ed evasione fiscale in 13 anni ci sono costati 236 miliardi di Pil. Avete visto qualcuno scendere in strada al grido di “Adesso basta”?
Avete sentito nei politici la purché minima indignazione con chi continua ad accumulare patrimoni attraverso sprechi e ruberie? Dibattiti per informare la gente di quanti italiani si sarebbero potuti aiutare con i soldi recuperati da corruzione ed evasione ne abbiamo forse avuti? Sono state organizzate manifestazioni di piazza dopo gli scandali nella sanità lombarda? Non erano soldi sottratti agli italiani i finti rimborsi alla regione Lombardia?
Diciamolo, siamo uno strano Paese. Dove i miliardi dell’evasione fiscale non sono un problema. Come la corruzione, con i suoi miliardi di costi aggiuntivi. No, questi non sono problemi. Il problema sono i 35 euro al giorno per dare una sistemazione a chi attraversa il nostro Paese in cerca di una vita dignitosa. Un accanimento contro gli uni e stupefacenti tolleranze verso chi ruba continuamente soldi alla collettività.
Dimenticando, tra l’altro, che essere nati a Bergamo piuttosto che in Eritrea, Libia o qualsivoglia villaggio africano, è stata per tutti noi solo una botta di fortuna. Nulla di più.
Johannes Bückler
28 Lugio 2015 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi >>>>>
A giugno erano 78 mila i migranti ospitati nei centri italiani, tra strutture temporanee (48 mila), sistema di accoglienza per richiedenti asilo (20 mila) e centri governativi (10 mila). Per la loro assistenza lo Stato eroga ai centri convenzionati una somma media giornaliera di circa 35 euro al giorno a migrante (le convenzioni si sono livellate su questo valore medio), in cui rientrano anche i circa 2,50 euro al giorno del pocket money. Ma a chi vanno questi soldi? Vediamo.
Tolti i due euro e cinquanta, il resto serve prima di tutto per coprire la spesa del personale: cioè per pagare gli stipendi, i contributi e i contratti degli operatori che lavorano nei centri (spesso giovani italiani). Una parte è spesa per l’alloggio e per il mantenimento delle strutture, che spesso sono di proprietà dei Comuni (italiani). Poi ci sono i fornitori (italiani) di generi alimentari, farmacie, cartolerie, lavanderie e quant’altro. In pratica, tolti i due euro e cinquanta e il cibo, il resto va nelle tasche di italiani.
Certo sono ancora tanti, troppi quelli che speculano sulla pelle dei profughi. Malgrado questi farabutti, non possiamo esimerci da dare accoglienza a queste persone perché l’accoglienza fa parte di accordi internazionali e l’Italia non è esonerata dal rispettarli. In questi giorni un rapporto del centro studi Economia reale di Baldissarri ha rivelato come la mancata lotta a sprechi, corruzione ed evasione fiscale in 13 anni ci sono costati 236 miliardi di Pil. Avete visto qualcuno scendere in strada al grido di “Adesso basta”?
Avete sentito nei politici la purché minima indignazione con chi continua ad accumulare patrimoni attraverso sprechi e ruberie? Dibattiti per informare la gente di quanti italiani si sarebbero potuti aiutare con i soldi recuperati da corruzione ed evasione ne abbiamo forse avuti? Sono state organizzate manifestazioni di piazza dopo gli scandali nella sanità lombarda? Non erano soldi sottratti agli italiani i finti rimborsi alla regione Lombardia?
Diciamolo, siamo uno strano Paese. Dove i miliardi dell’evasione fiscale non sono un problema. Come la corruzione, con i suoi miliardi di costi aggiuntivi. No, questi non sono problemi. Il problema sono i 35 euro al giorno per dare una sistemazione a chi attraversa il nostro Paese in cerca di una vita dignitosa. Un accanimento contro gli uni e stupefacenti tolleranze verso chi ruba continuamente soldi alla collettività.
Dimenticando, tra l’altro, che essere nati a Bergamo piuttosto che in Eritrea, Libia o qualsivoglia villaggio africano, è stata per tutti noi solo una botta di fortuna. Nulla di più.
Johannes Bückler
28 Lugio 2015 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi >>>>>
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