Il patto della staffetta.
28 novembre 1986
Dopo essersi garantito l’avvicendamento a Palazzo Chigi, Ciriaco De Mita dimostra di non sapere esattamente come comportarsi. In primavera il Presidente della Repubblica manderà alle Camere il nuovo Presidente del Consiglio. Un democristiano naturalmente. Però lui vorrebbe restare a piazza del Gesù. Ad Andreotti e Forlani la cosa non par vera e si dimostrano subito entusiasti della cosa. Ora si tratta solo di aspettare. La primavera non è lontana.
17 Febbraio 1987
Oggi Craxi è stato ospite della trasmissione Mixer di Giovanni Minoli. Nell’intervista in pratica ha sconfessato il famoso “patto della staffetta” di cui De Mita si è molto speso per tenere buono il suo partito.
Il patto prevede (o meglio prevedeva) in primavera il passaggio delle consegne. Craxi se ne deve andare lasciando il posto a un rappresentante della Democrazia Cristiana. Invece...
Craxi si è presentato
alla Camera per liquidare la staffetta, sostenendo che è: "un’invenzione e un
abuso"
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L'enorme debito pubblico che abbiamo (e che blocca il Paese), non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.
E lo chiamavano governare. (1) (2) 3 (4) (5) (6)
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28 novembre 1986
Dopo essersi garantito l’avvicendamento a Palazzo Chigi, Ciriaco De Mita dimostra di non sapere esattamente come comportarsi. In primavera il Presidente della Repubblica manderà alle Camere il nuovo Presidente del Consiglio. Un democristiano naturalmente. Però lui vorrebbe restare a piazza del Gesù. Ad Andreotti e Forlani la cosa non par vera e si dimostrano subito entusiasti della cosa. Ora si tratta solo di aspettare. La primavera non è lontana.
17 Febbraio 1987
Il patto prevede (o meglio prevedeva) in primavera il passaggio delle consegne. Craxi se ne deve andare lasciando il posto a un rappresentante della Democrazia Cristiana. Invece...
L’intervista a Minoli fu una provocazione premeditata da
Craxi. Infatti, prima di iniziare la trasmissione, aveva chiesto a Minoli se
fossero presenti dei giornalisti e alla risposta affermativa aveva sorriso. Terminata
la registrazione commentò: ”E così abbiamo liquidato pure la staffetta”.
In quel momento non immaginava che, tra poco, a essere “liquidato” sarebbe stato solo lui.
In quel momento non immaginava che, tra poco, a essere “liquidato” sarebbe stato solo lui.
19 febbraio
La rappresaglia è
iniziata. Sul decreto sulla fiscalizzazione degli oneri sociali la Dc ha votato
col Pci e i missini. In pratica il Senato ha respinto tutti gli emendamenti
proposti dal Governo. Il decreto è stato approvato con una regalia agli agricoltori. In vista delle
elezioni la Dc ha cominciato a seminare. Nella “raccolta voti" è maestra.
La spaccatura ormai è
netta e sicuramente ci saranno ripercussioni nei prossimi giorni.
20 febbraio
Il gioco ormai si fa
duro tra Dc e Psi. De Mita ha dichiarato:“E’ finito il tempo delle parole,
comincia quella dei fatti. I democristiani si sentono traditi perché è stata
rimessa in discussione la staffetta”.
Non
contento ha ricevuto al secondo piano di palazzo del Gesù i direttori dei
maggiori istituti demoscopici per avere previsioni sul futuro elettorale. E chi
vuole intendere intenda.
4 marzo
Craxi si è dimesso.
9 marzo
Cossiga ha affidato
l’incarico di formare un nuovo governo a Giulio Andreotti.
25 marzo
Andreotti ha fallito. L’incarico viene affidato a Nilde Iotti.
31 Marzo
Nilde Iotti torna da Cossiga dicendo che esiste ancora la
possibilità di un pentapartito.
7 Aprile
Cossiga respinge le dimissioni di Craxi e lo rimanda alle
Camere.
9 aprile
La Dc (incavolata nera) ritira i suoi ministri dal Governo.
10 Aprile
Craxi rassegna di nuovo le dimissioni. Cossiga assegna
l’incarico a Scalfaro.
14 Aprile
Scalfaro torna da Cossiga per comunicare l’esito negativo
del suo tentativo.
15 aprile
Cossiga incarica Fanfani.
19 aprile
Governo fatto.
Si va alle Camere.
Craxi non si è presentato alla cerimonia per il rituale passaggio di consegne. Ha
mandato il fido Amato.
28 aprile
Il Governo Fanfani non ottiene la fiducia Si va a votare
il 14 giugno. Un Governo elettorale a trazione democristiana.
Durante la crisi di governo i partiti non si fermarono.
C’erano da spartire le nomine alla Rai.
Ricordate il contratto dei medici? Fu firmato l’8 aprile proprio nello stesso
momento delle dimissioni di Craxi. 15 mesi di scontri, di scioperi selvaggi. Mentre
il Governo cercava disperatamente di tenere sotto controllo il deficit (si fa
per dire…..tenere sotto controllo 100.000 miliardi di deficit), loro
continuarono tranquilli. Il costo complessivo (si cercò di contenerlo a 1.000
miliardi) fu di 1.042 miliardi per i soli paramedici e 982 per il personale
medico. In totale 2.024 miliardi di Lire. E ottennero questi aumenti:
Medici a tempo pieno
Assistenti +41,11% - Aiuto + 41,14% - Primario + 41,07%
Medici a tempo
definito
Assistente +25,94% - Aiuto + 25,91% - Primario + 26,94%
Paramedici
Aumento medio di 155.000 Lire mensili oltre a tutti i
benefici derivanti dalla revisione dell’inquadramento e dalla riparametrazione.
Inoltre:
115.000 capi operai passarono dal 4° al 5° livello con
aumento stipendio del 16,5%.
160.000 infermieri salirono dal 5° al 6° livello – le
caposala al 7° e i direttori all’8°
A tutti i medici venne aumentata indennità di pronta
reperibilità del 40%. + incentivi di produttività dell’11,5%.
Agli assistenti con 5 anni anzianità doppio scatto.
L’orario di lavoro venne ridotto di due ore per tutti.
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Chiaro che dopo il rinnovo del contratto dei medici l’obiettivo
dei 100.000 miliardi di deficit cominciò a scricchiolare. e non poteva essere diversamente. Per gli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici nella Finanziaria '87 erano stati stanziati 2.384 miliardi + 2.855 per i due anni successivi per un totale di 8.094 miliardi di Lire. Cioè il 13% di aumento medio per coprire il tasso d'inflazione programmato (6% nell'86, 4% nell'87 e 3% nell'88). Nel febbraio '87 la Banca d'Italia fece sapere che probabilmente il 13% di aumento medio previsto sarebbe arrivato (con i nuovi contratti) al 15%. In pratica rifacendo i conti agli 8.094 miliardi dovettero aggiungere altri 1.500 miliardi. Ma rifacendo ancora i conti si accorsero che servivano invece 11.824 miliardi. In pratica avevano sbagliato tutte le stime. Ma era facile prevederlo se ad ogni contratto inserisci clausole che prevedono aumenti di anzianità non previsti, agevolazioni per passaggi a livelli superiori in modo automatico o indennità varie a destra e a manca.
Ricordo che quando ne parlai con un vecchio democristiano la sua risposta fu: “Tranquillo, lo sconquasso dei conti pubblici di regola va di pari passo con un aumento di voti nelle urne elettorali”. Già.
Resta solo da chiedersi dove ci porterà questo continuo indebitarsi. Fino a quando reggerà il sistema? Non ci si può indebitare all’infinito. Mio padre (imprenditore) odia fare debiti. Continua a ripetermi che quando hai molto, ma anche molti debiti, non ti puoi considerare ricco.
Ricordo che quando ne parlai con un vecchio democristiano la sua risposta fu: “Tranquillo, lo sconquasso dei conti pubblici di regola va di pari passo con un aumento di voti nelle urne elettorali”. Già.
Resta solo da chiedersi dove ci porterà questo continuo indebitarsi. Fino a quando reggerà il sistema? Non ci si può indebitare all’infinito. Mio padre (imprenditore) odia fare debiti. Continua a ripetermi che quando hai molto, ma anche molti debiti, non ti puoi considerare ricco.
Il deficit (e con esso il debito) stava crescendo in un modo incredibile. Lo sapevano tutti, cittadini compresi. Malgrado ciò continuarono a chiedere sempre di più. Anche senza Governo.
I pensionamenti anticipati a carico dello Stato, l’assunzione di dipendenti pubblici malgrado il blocco delle assunzioni, 7 miliardi per il settore del pomodoro (una regalia), e così via...
I pensionamenti anticipati a carico dello Stato, l’assunzione di dipendenti pubblici malgrado il blocco delle assunzioni, 7 miliardi per il settore del pomodoro (una regalia), e così via...
Sia chiaro, io tengo via tutto. Non vorrei che fra 20
o 30 anni qualcuno si metta a tranciare giudizi dimenticando com'è stato governato il Paese in questi anni. Creando ricchezza, ma depredando il futuro dei nostri figli. Che, ne sono certo, non ce lo perdoneranno mai.
Ah, dimenticavo. Craxi lasciò fare, convinto che prima o poi sarebbe tornato alla guida del Paese. Si sbagliava. Quella fu l'ultima volta. Non ci tornerà mai più.
Ah, dimenticavo. Craxi lasciò fare, convinto che prima o poi sarebbe tornato alla guida del Paese. Si sbagliava. Quella fu l'ultima volta. Non ci tornerà mai più.
Al prossimo assalto alla diligenza…
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L'enorme debito pubblico che abbiamo (e che blocca il Paese), non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.
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