Caro Direttore,
difficile trovare, nella storia fiscale del nostro Paese, un momento d’incertezza e confusione come nel caso della nuova Tasi.
Basti pensare a quei comuni che hanno fatto il loro dovere deliberando le aliquote nei termini prefissati (come nel caso di Bergamo) costretti in seguito a un rinvio del pagamento a ottobre.
Purtroppo la confusione non accenna a diminuire.
Mentre molti commercialisti della nostra città invitano comunque al pagamento (entro il 16 giugno), fuori dagli uffici competenti fanno bella mostra cartelli che indicano il 16 ottobre come nuovo termine.
Quindi che fare? Al momento il consiglio è di pagare subito (almeno per chi riesce nell’intento), anche se nell’ultimo giorno utile. Per gli altri attendere la nuova data (sperando che venga confermata dalla nuova amministrazione), e magari una decisione definitiva del governo che tranquillizzi tutti in tema di errori, sanzioni e interessi in caso di ritardo nei pagamenti.
A quanti invece hanno contribuito all’ennesimo pasticcio, consiglio vivamente una rilettura della Legge 27 luglio 2000 n. 212, quella sulle disposizioni in materia di Statuto dei diritti dei contribuenti.
Dove si parla di “Chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie” (art.2), di “Efficacia temporale delle norme tributarie” (art.3), dell’ “Informazione del contribuente” (art.5) e “Conoscenza degli atti e semplificazione” (art.6).
Una ripassatina via, che non fa mai male.
Perché errare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico, soprattutto con i contribuenti. E troppo costoso in termini di fiducia.
Un caro saluto
Johannes Bückler
15 Giugno 2014 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>
difficile trovare, nella storia fiscale del nostro Paese, un momento d’incertezza e confusione come nel caso della nuova Tasi.
Basti pensare a quei comuni che hanno fatto il loro dovere deliberando le aliquote nei termini prefissati (come nel caso di Bergamo) costretti in seguito a un rinvio del pagamento a ottobre.
Purtroppo la confusione non accenna a diminuire.
Mentre molti commercialisti della nostra città invitano comunque al pagamento (entro il 16 giugno), fuori dagli uffici competenti fanno bella mostra cartelli che indicano il 16 ottobre come nuovo termine.
Quindi che fare? Al momento il consiglio è di pagare subito (almeno per chi riesce nell’intento), anche se nell’ultimo giorno utile. Per gli altri attendere la nuova data (sperando che venga confermata dalla nuova amministrazione), e magari una decisione definitiva del governo che tranquillizzi tutti in tema di errori, sanzioni e interessi in caso di ritardo nei pagamenti.
A quanti invece hanno contribuito all’ennesimo pasticcio, consiglio vivamente una rilettura della Legge 27 luglio 2000 n. 212, quella sulle disposizioni in materia di Statuto dei diritti dei contribuenti.
Dove si parla di “Chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie” (art.2), di “Efficacia temporale delle norme tributarie” (art.3), dell’ “Informazione del contribuente” (art.5) e “Conoscenza degli atti e semplificazione” (art.6).
Una ripassatina via, che non fa mai male.
Perché errare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico, soprattutto con i contribuenti. E troppo costoso in termini di fiducia.
Un caro saluto
Johannes Bückler
15 Giugno 2014 - Corriere della Sera - Bergamo - Leggi qui >>>>>
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