mercoledì 23 ottobre 2013

Il gesto dell'ombrello. Ieri e oggi.


Caro Direttore,
del gesto dell’ombrello di Maradona rivolto a Equitalia si è scritto molto.
Resta da chiedersi come si possa tollerare una così grave mancanza di rispetto verso i cittadini onesti di questo Paese e come sia stato possibile garantire (di fatto) diritto d’offesa su una Tv pubblica.
Meglio soprassedere, pensando che non è certo un caso isolato.
Da anni molti di quelli che chiamiamo furbetti, non pagando le tasse, rivolgono ai cittadini onesti un bel gesto dell’ombrello in tutte le sue varianti. E’ tipico di chi si crede più furbo degli altri.
Esattamente come i francesi prima della battaglia di Azincourt (contro gli inglesi) nella Guerra dei Cent’anni, dove la leggenda vuole sia nato questo gesto. Infatti i francesi, prima della battaglia, erano soliti irridere gli avversari con il gesto di simulare il taglio delle dita intendendo così impedirgli in futuro di tirare con l’arco.
Ma quel giorno gli inglesi si presentarono con un inedito arco lungo (il famigerato long bow) che i francesi non avevano mai visto.
Da lì il gesto di passare dalle dita al taglio dell’intero braccio viste le dimensioni dell'arco.
Allora era un gesto per irridere i nemici, oggi (per qualcuno) di schernire Equitalia e i cittadini onesti. Non so come finirà la vicenda di Maradona e se a vincere sarà ancora una volta il furbetto di turno.
So però quello che accadde ai francesi.
Lasciarono sul campo 15.000 uomini subendo una delle sconfitte più cocenti della loro storia e capendo, forse per la prima volta, che è inutile irridere gli avversari, prima e durante una contesa.
Inutile e controproducente. Oggi come allora.

Un caro saluto

Johannes Bückler

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