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venerdì 27 settembre 2013

E lo chiamavano governare (6)


Aprile 1984   
Dove eravamo rimasti? Ah sì. Al colpo di spugna, l’ennesimo, ai debiti della Sanità. E’ così da sempre.
In pratica si autorizza chi ha debiti a contrarne di nuovi che servono a pagare quelli vecchi.
Debiti arretrati, interessi che si sommano ad altri debiti, a cui si aggiunge sicuramente un prezzo elevato a causa della corruzione.
Stiamo scaricando sulle future generazioni l’onere di questi comportamenti. Oneri che finiranno per strangolarli. Possibile non si accorgano di questo? Certo, l’inflazione a due cifre aiuta e ha aiutato questi cattivi comportamenti. Si pagano rate per importi fissi che col passare degli anni pesano molto meno. Maledetta inflazione.

Servono soldi. Soldi a volontà. Degan ha appena dichiarato che quelli previsti dalla finanziaria ’84 non bastano. Soldi, è bene dirlo, già aumentati del 10% rispetto all'anno precedente. Ora ne serve un altro 10%.
I soldi non sono tutto. C'è anche di peggio.
E’ appena stato varato un decreto dal titolo “Attribuzioni del personale non medico addetto ai presidi, servizi e uffici delle Usl”.
Dodici pagine sulla Gazzetta Ufficiale per dire cosa serve esattamente ad una Usl. (Ma non sarebbe compito di chi gestisce l’Usl stessa?)
A ognuna vengono assegnate una ventina di figure professionali.
Ad una Usl servono 3 geologi? (Ambiente e Territorio sono sotto il loro controllo). No. Il decreto prevede un solo geologo.
Però deve avere un architetto e un ingegnere (anche se non servono), ma solo un geologo.
Nessuna protesta. In fondo qualche figlio, nipote o amico architetto o ingegnere si trova sempre.

1 Giugno 1984
La Sanità è allo stremo e il Governo lo ammette esplicitamente. Nel 1984 costerà 38.500 miliardi di lire. 4.500 in più di quelli preventivati nel Bilancio dello Stato di quest’anno. Tradotto, le Usl sono sull’orlo della bancarotta. Hanno, certificati, 7.600 miliardi di debiti. Nel primo trimestre 1984 siamo già a +16% rispetto stesso periodo anno precedente.
Avete ben presente la situazione? E che dite. Qualcuno si rende conto della situazione? Certo, come no!

3 Giugno 1984
I medici e i dipendenti ospedalieri hanno dichiarato per domani uno sciopero generale che di fatto rischia di paralizzare tutto il sistema sanitario nazionale.
Rivendicano l’applicazione del contratto e il rinnovo delle convenzioni.
Per la precisione non tutti i sindacati. Hanno aderito i sindacati dell’Anano, Anmo, Cimo, Fimed, Fimmg, Fimp, Snami e Sumal. (ma quanti accidenti sono?). Ma non i primari dell’Anpo e i medici della Cgil, Cisl e Anpo. Mi chiedo se abbiano capito la gravità della situazione.
I medici hanno appena avuto un aumento per il funzionamento dell’ambulatorio. L’assalto alla diligenza continua senza sosta. E il Paese vada pure in malora.

Settembre 1984
Gianni de Michelis è ministro del Lavoro. E’ un anno che sta lavorando a una nuova riforma senza concludere niente.
Craxi si era impegnato a ridurre la spesa previdenziale, ma anche qui le cose non stanno andando bene.
Si sta sforando di 7.000 miliardi di lire lo stanziamento previsto dalla Finanziaria.
In questi anni ogni 1.000 lire pagate dall’Inps solo 600 sono coperte da contributi.
Lo Stato pensa al resto. Grandi.
Siamo tutti a conoscenza degli enormi privilegi dei dipendenti pubblici in tema di previdenza.
Per essere iniquo è iniquo rispetto ai dipendenti privati, quindi?
Oggi i sindacati hanno protestato sostenendo che non è giusto che i dipendenti pubblici abbiano tutti questi privilegi. Non è giusto avere questa disparità di trattamento.
Che facciamo, li togliamo? No, la richiesta dei sindacati è di estenderli anche ai privati (equo è equo…sich!). Questo significa un’ulteriore impennata del costo delle pensioni negli anni futuri.
Il sindacato che ha alzato la voce per primo è la Fisafs (Federazione ferrovieri autonomi). Ha minacciato scioperi e agitazioni “in difesa dei diritti alienabili della categoria”, una categoria (bene ricordarlo) fra le più privilegiate.
Una persona di buon senso potrebbe chiedersi: ma l’ente come sta messo?
E’ presto detto. Mentre vengono chiesti aumenti (l’ennesimo), le Ferrovie incassano ogni anno 3.000 miliardi dai servizi merci e dai passeggeri.
Ma bastano appena a pagare gli stipendi. Lo Stato ne mette altri 15.000 per farle funzionare.

L’assalto alla diligenza continua…
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L'enorme debito pubblico che abbiamo (che blocca il Paese) non è la conseguenza di chissà quali oscuri complotti, ma il risultato matematico dell’operato di governi con la complicità di buona parte del Paese.
Quei governi stavano mangiando il futuro dei nostri figli e a tutti stava bene.
Proprio a tutti no, ma questa è un'altra storia.

Johannes Bückler

E lo chiamavano governare. (1) (2) 3 (4) (5) (6) (7)

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