Caro Direttore,
l’ennesimo scandalo in Regione Lombardia che coinvolge anche esponenti bergamaschi non stupisce neppure tanto.
Ormai siamo alla farsa.
Altro che seconda Repubblica, qui non è ancora terminata la prima.
La replica dei politici coinvolti è stata secca: “nessuno scandalo, servono per il nostro lavoro”.
Incontri pubblici con la gente? Supporto morale a persone in difficoltà?
Macché, cene. Loro fanno cene.
Perché si sa, la polenta ormai è parte integrante del loro lavoro.
Se vanno a mangiare con qualcuno per chiacchierare di politica chi li deve pagare i “casonsèi”?
Mica loro. Noi! (pensate una parolaccia, quella che volete).
C’è da seppellire un povero essere vivente in un cimitero islamico?
Qui la cosa cambia. Dicono: “calma, c’è il rispetto delle regole, dei principi, dell’attenzione verso i bergamaschi”.
I Kebab? Fermi tutti. “E il decoro dei borghi dove lo mettiamo”?
Lor signori, (lo so “signori” è una parola grossa) di quale rispetto e decoro state parlando?
Del conto che ci inviate ogni volta che mangiate gli “scarpinocc de Parr?” (pasta fresca ripiena tradizionale del comune di Parre).
Ormai è appurato che qui non tratta di mettere altri controlli, di istituire saggi, di fare nuove norme o che altro.
Qui l’unico modo è togliere loro “i soldi”.
Togliere loro qualsiasi rimborso perché con 10.000 euro netti/mese (tanto prendono) sai quanta polenta si possono permettere.
E ancora c’è ancora qualcuno che vorrebbe tenere sul territorio ulteriori soldi.
Per fare che? Altre cene?
Un caro saluto
Johannes Bückler
P.S. Un consigliere regionale ha acquistato 750 euro di proiettili per andare a caccia.
E’ risaputo che sparare alle peppole è parte integrante di un’attività politica.
(Ma vaf….scusate ma quando si parla di caccia perdo le staffe).
18 Dicembre 2012 Corriere della Sera - Bergamo - Vedi qui >>>>>
l’ennesimo scandalo in Regione Lombardia che coinvolge anche esponenti bergamaschi non stupisce neppure tanto.
Ormai siamo alla farsa.
Altro che seconda Repubblica, qui non è ancora terminata la prima.
La replica dei politici coinvolti è stata secca: “nessuno scandalo, servono per il nostro lavoro”.
Incontri pubblici con la gente? Supporto morale a persone in difficoltà?
Macché, cene. Loro fanno cene.
Perché si sa, la polenta ormai è parte integrante del loro lavoro.
Se vanno a mangiare con qualcuno per chiacchierare di politica chi li deve pagare i “casonsèi”?
Mica loro. Noi! (pensate una parolaccia, quella che volete).
C’è da seppellire un povero essere vivente in un cimitero islamico?
Qui la cosa cambia. Dicono: “calma, c’è il rispetto delle regole, dei principi, dell’attenzione verso i bergamaschi”.
I Kebab? Fermi tutti. “E il decoro dei borghi dove lo mettiamo”?
Lor signori, (lo so “signori” è una parola grossa) di quale rispetto e decoro state parlando?
Del conto che ci inviate ogni volta che mangiate gli “scarpinocc de Parr?” (pasta fresca ripiena tradizionale del comune di Parre).
Ormai è appurato che qui non tratta di mettere altri controlli, di istituire saggi, di fare nuove norme o che altro.
Qui l’unico modo è togliere loro “i soldi”.
Togliere loro qualsiasi rimborso perché con 10.000 euro netti/mese (tanto prendono) sai quanta polenta si possono permettere.
E ancora c’è ancora qualcuno che vorrebbe tenere sul territorio ulteriori soldi.
Per fare che? Altre cene?
Un caro saluto
Johannes Bückler
P.S. Un consigliere regionale ha acquistato 750 euro di proiettili per andare a caccia.
E’ risaputo che sparare alle peppole è parte integrante di un’attività politica.
(Ma vaf….scusate ma quando si parla di caccia perdo le staffe).
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