giovedì 22 novembre 2012

Lunga riflessione.


Egregio Johannes,
leggendo la sua lettera sul Corriere di oggi Vita (impossibile) con i guadagni finti, mi sono scatenato a mettere insieme una serie di riflessioni e girarle ad una persona attenta come lei.
Comincio subito.
Quando uno Stato, al momento dell’emissione dei titoli del debito pubblico, dichiara che quei capitali sono esenti da imposta presente e futura, cosa vuol significare?
Sembra quasi dire ai cittadini: non preoccupatevi portatemi i vostri risparmi o i vostri capitali, saranno ben remunerati e (oltre ad essere tassati solo del 12,50% ) vi saranno restituiti regolarmente alla scadenza.
Anzi saranno indicizzati all’ inflazione.(intanto é stata congelata la perequazione delle pensioni superiori ai tremila euro).
I sottoscrittori di titoli dello Stato, che per caso figurano tra il milione di famiglie con reddito “zero”, come vengono censiti?
Evasori? Per esempio: se ho un risparmio , investito in titoli di stato (che comunque fruttano un interesse tassato alla fonte del 12,50%), e a fine anno non denuncio redditi (mi sembra che i titoli del debito pubblico siano esenti da imposta presente e futura), rientrando in quel gruppo di un milione di famiglie con zero reddito, cosa succede?
Come verrò definito?
Lo Stato mi conosce come contribuente? Penso di no!
Caro Johannes penso proprio che lo Stato continuerà a fare quello che gli pare.
I poveri sono necessari per aiutare i ricchi ad accumulare ricchezza, noi pensionati a sostenere i vizi e le spese inutili dei nostri politici.
Ricorda quella proposta di dichiarare il “fuori corso legale “ delle banconote da 500 euro? In attesa la BCE (Mario Draghi) ha dichiarato che si provvederà al restyling delle banconote.
Verranno disegnate delle nuove o alle vecchie verranno aggiunti elementi di difesa alla contraffazione.
Peccato che comincia col taglio da 5 euro.
Sarebbe stato interessante l’inverso: partire dal 500.

Intanto apprendo con piacere che finalmente la Svizzera comunica la propria disponibilità a sottoscrivere un accordo con l’Italia per la tassazione dei capitali custoditi nelle banche svizzere.
Ritengo non giuste le modalità di questo provvedimento.
Infatti per coloro che detengono regolarmente i capitali in Italia, la tassazione è immediata e congrua.
Per coloro che hanno trasferito ricchezze all’estero, vige il c.d. preavviso.
L’accordo verrà sottoscritto il 21 dicembre.
Nel frattempo chi vuole, può trasferire ancora una volta i propri capitali in “altri paradisi fiscali”.
Buona giornata.

Rino Impronta

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