domenica 23 settembre 2012

Tasse, evasori e.... festini.


Buon giorno
Le scrivo questa mia a seguito del suo ultimo intervento sul Corriere che ho letto con molto interesse e condivido.
Le scrivo anche se così facendo Lei saprà chi sono io mentre io non so chi ci sia dietro lo pseudonimo da Lei usato.
Il caso vuole che il Suo intervento sul Corriere cada proprio dopo gli articoli sulle ennesime ruberie dei politici che, stavolta, riguardano la regione Lazio.
Lei ha già accennato l’argomento, ma credo sia il caso di ritornarci: se vogliamo creare una cultura della legalità in materia fiscale, dobbiamo senz’altro abbassare la pressione fiscale; dobbiamo creare quel conflitto di interessi che spinga i privati a chiedere le ricevute (anche al ristorante, dove una volta su due ricevo un documento identico allo scontrino fiscale, che reca però la dicitura “preconto: per lo scontrino fiscale passare alla cassa”); dobbiamo creare un rapporto Stato-Cittadino nel quale il primo sia SEMPRE e comunque leale e giusto verso il secondo (a volte ciò non accade).
Dobbiamo però, se davvero vogliamo creare una cultura di legalità fiscale, soprattutto convincere gli Italiani che i loro soldi servono allo Stato solo per finalità pubbliche, ovvero scuole, stipendi dei poliziotti, strade, ospedali etc e che nemmeno una piccola percentuale di questi soldi sarà usata per pagare i festini le cui foto compaiono alla pagina 6 del Corriere, i pranzi di sfaccendati consiglieri, i SUV, le p (oooops!) le Escort, etc etc di coloro che affermano di rappresentare la cosa pubblica.
Posto il fatto che è più facile convincere il Po a gettarsi nel Tirreno che ottenere un minimo di moralità dai partiti (la minuscola è una scelta), credo che l’unica strada sia quella di un provvedimento di urgenza del nostro saggio Presidente del Consiglio che elimini ogni forma di finanziamento pubblico ai partiti, rispettando così le volontà dei cittadini manifestate chiaramente nei referendum, volontà da anni irrise dai politici con la formula dei “rimborsi”.
Solo dopo si potrà dire agli Italiani: pagate le tasse, perchè i Vostri soldi ci servono per le scuole e le strade.
Altrimenti, quando il cittadino paga l’IVA o l’IRPEF, o le accise sul gasolio, o le cartelle Equitalia non può fare a meno di pensare a quelle foto sotto il titolo “Quelli della festa con le ancelle”.
Un caro saluto
Stefano Mazzucchelli, un aspirante cittadino e per il momento suddito della Repubblica Italiana.
P.S. Io pago regolarmente le tasse e non intendo con questa mia giustificare in alcun modo l’evasione.

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