In Spagna un noto esponente politico ha vinto per ben nove volte una lotteria nazionale.
Qualcuno tempo fa ha detto che non siamo come la Grecia: per alcuni versi non siamo nemmeno come la Spagna, dai.
Infatti da noi molti politici (non tutti per fortuna) la lotteria l’hanno vinta una volta sola: quando sono stati eletti.
Eppure, non contenti della fortuna capitata loro, non perdono l’occasione per mettere in piedi i soliti teatrini.
L’ultimo in ordine di tempo ha una sola parola d’ordine: “ci vuole una nuova legge elettorale”.
Ma non ditemi, finalmente ci liberiamo del Porcellum (di nome e di fatto).
E allora se si parla di legge elettorale ci si aspetta che al centro del dibattito ci sia l’elettore e un unico obiettivo : quello di mettere in piedi un sistema che gli permetta di poter scegliere al meglio.
E quando mai.
Per loro un sistema elettorale è costituito da un insieme di regole che permettano di trasformare le preferenze in voti e i voti in seggi, (e sin qui ci siamo) ma poi i seggi si devono trasformare in poltrone, le loro naturalmente, mica bruscolini.
E allora le cose si complicano.
Liste bloccate? Premio di maggioranza? Soglia di sbarramento?
E via con riunioni, vertici, rinvii, bozze. Il solito teatrino d’estate.
Via, In fondo sappiamo benissimo come andrà a finire il dibattito.
Nell'ennesimo teatrino tutto italiano di dichiarare di voler cambiare tutto, non cambierà niente.
Cose già viste, purtroppo.
Ci risparmino almeno una cosa: quello di venirci a dire un minuto dopo di aver messo in piedi un’altra schifezza.
Un caro saluto
Johannes Bückler
Qualcuno tempo fa ha detto che non siamo come la Grecia: per alcuni versi non siamo nemmeno come la Spagna, dai.
Infatti da noi molti politici (non tutti per fortuna) la lotteria l’hanno vinta una volta sola: quando sono stati eletti.
Eppure, non contenti della fortuna capitata loro, non perdono l’occasione per mettere in piedi i soliti teatrini.
L’ultimo in ordine di tempo ha una sola parola d’ordine: “ci vuole una nuova legge elettorale”.
Ma non ditemi, finalmente ci liberiamo del Porcellum (di nome e di fatto).
E allora se si parla di legge elettorale ci si aspetta che al centro del dibattito ci sia l’elettore e un unico obiettivo : quello di mettere in piedi un sistema che gli permetta di poter scegliere al meglio.
E quando mai.
Per loro un sistema elettorale è costituito da un insieme di regole che permettano di trasformare le preferenze in voti e i voti in seggi, (e sin qui ci siamo) ma poi i seggi si devono trasformare in poltrone, le loro naturalmente, mica bruscolini.
E allora le cose si complicano.
Liste bloccate? Premio di maggioranza? Soglia di sbarramento?
E via con riunioni, vertici, rinvii, bozze. Il solito teatrino d’estate.
Via, In fondo sappiamo benissimo come andrà a finire il dibattito.
Nell'ennesimo teatrino tutto italiano di dichiarare di voler cambiare tutto, non cambierà niente.
Cose già viste, purtroppo.
Ci risparmino almeno una cosa: quello di venirci a dire un minuto dopo di aver messo in piedi un’altra schifezza.
Un caro saluto
Johannes Bückler
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