Caro Direttore,
chiariamo un punto: quando arriva una cartella di Equitalia, è perché qualcuno non ha fatto il proprio dovere di cittadino.
Infatti la maggioranza degli italiani non ha problemi di questo tipo.
Non facciamo di eventuali errori (le cosiddette cartelle pazze) un alibi.
Spesso la colpa è proprio di quei comuni che oggi si fanno grandi nel voler lasciare l’agenzia dimenticando che esiste da tempo una legge che glielo impone.
Perché non l’hanno attuata? Forse perché non sono in grado.
Forse perché i soldi che vengono recuperati fanno cassa, o forse perché meglio lasciare tranquilli i propri elettori.
Si vogliono creare nuovi duplicati? E chi li paga? I soliti cittadini onesti? Te pareva.
Diciamolo, siamo proprio delle belle teste. Eppure il problema si poteva risolvere in modo semplice.
Non certo diminuendo l’aggio che favorisce solo i veri evasori e non risolve certo i problemi di chi si trova veramente in difficoltà.
In alcuni stati americani quando il fisco riconosce nel contribuente un’effettiva difficoltà a pagare le tasse, chiede per quella tornata 1 cent per ogni dollaro di tassa evasa.
Molto tolleranti quindi con contribuenti che non ce la fanno e poco, ma poco, ma poco, anzi pochissimo con gli altri evasori.
Questo dovrebbe fare un Paese civile, fare queste tipi di leggi e dare questi strumenti in mano a chi deve poi fare la lotta all’evasione.
Invece cosa succede da noi? Succede che tutti si lamentano delle tasse (e fin qui), però poi questi tutti si dividono in due categorie: chi le tasse le paga e continua a pagarle, e chi non le paga e si lamenta pure se malauguratamente viene beccato.
E oltre a lamentarsi cercano di creare consenso intorno a loro (trovandolo persino in partiti politici).
Sia chiaro, anche negli altri Paesi sorgono movimenti che chiedono una minore tassazione, ma le tasse prima le pagano, e poi protestano, perché le leggi prima si rispettano e poi si cambiano.
Da noi, (per colpa di quella lieve controtendenza) ci siamo portati avanti.
Prima abbiamo creato i movimenti e poi forse in futuro chissà, cominceremo a pagarle tutti ste tasse.
Un invito quindi: smettiamola di prendercela con chi cerca di riparare ai danni compiuti da altri.
E ricordiamoci sempre che come diceva Alberto Sordi : “le tasse che ci chiedono sono altissime perché tanto sanno che ne paghiamo la metà”.
Peccato che a pagarle siano sempre i soliti noti, aggiungo io.
Un caro saluto
Johannes Bückler
chiariamo un punto: quando arriva una cartella di Equitalia, è perché qualcuno non ha fatto il proprio dovere di cittadino.
Infatti la maggioranza degli italiani non ha problemi di questo tipo.
Non facciamo di eventuali errori (le cosiddette cartelle pazze) un alibi.
Spesso la colpa è proprio di quei comuni che oggi si fanno grandi nel voler lasciare l’agenzia dimenticando che esiste da tempo una legge che glielo impone.
Perché non l’hanno attuata? Forse perché non sono in grado.
Forse perché i soldi che vengono recuperati fanno cassa, o forse perché meglio lasciare tranquilli i propri elettori.
Si vogliono creare nuovi duplicati? E chi li paga? I soliti cittadini onesti? Te pareva.
Diciamolo, siamo proprio delle belle teste. Eppure il problema si poteva risolvere in modo semplice.
Non certo diminuendo l’aggio che favorisce solo i veri evasori e non risolve certo i problemi di chi si trova veramente in difficoltà.
In alcuni stati americani quando il fisco riconosce nel contribuente un’effettiva difficoltà a pagare le tasse, chiede per quella tornata 1 cent per ogni dollaro di tassa evasa.
Molto tolleranti quindi con contribuenti che non ce la fanno e poco, ma poco, ma poco, anzi pochissimo con gli altri evasori.
Questo dovrebbe fare un Paese civile, fare queste tipi di leggi e dare questi strumenti in mano a chi deve poi fare la lotta all’evasione.
Invece cosa succede da noi? Succede che tutti si lamentano delle tasse (e fin qui), però poi questi tutti si dividono in due categorie: chi le tasse le paga e continua a pagarle, e chi non le paga e si lamenta pure se malauguratamente viene beccato.
E oltre a lamentarsi cercano di creare consenso intorno a loro (trovandolo persino in partiti politici).
Sia chiaro, anche negli altri Paesi sorgono movimenti che chiedono una minore tassazione, ma le tasse prima le pagano, e poi protestano, perché le leggi prima si rispettano e poi si cambiano.
Da noi, (per colpa di quella lieve controtendenza) ci siamo portati avanti.
Prima abbiamo creato i movimenti e poi forse in futuro chissà, cominceremo a pagarle tutti ste tasse.
Un invito quindi: smettiamola di prendercela con chi cerca di riparare ai danni compiuti da altri.
E ricordiamoci sempre che come diceva Alberto Sordi : “le tasse che ci chiedono sono altissime perché tanto sanno che ne paghiamo la metà”.
Peccato che a pagarle siano sempre i soliti noti, aggiungo io.
Un caro saluto
Johannes Bückler
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