Caro Direttore,
Machiavelli sosteneva che fosse impossibile coniugare politica e onestà.
E qualcuno ai giorni nostri avvalora questa tesi affermando che in fondo a un politico, a un medico, ingegnere o qualsivoglia professionista non si deve chiedere di essere onesto, ma competente.
Come se l’una (l’onestà) escludesse l’altra (la competenza).
E continuano dichiarando che solo la mancanza di quest’ultima causerebbe danni alla collettività.
Inutile ricordare a questi signori che proprio la mancanza della prima ha portato questo Paese ad avere (con la Grecia…ma guarda un po’) il più altro grado di evasione e corruzione d’Europa.
Purtroppo, lo dobbiamo ammettere con un pizzico di malinconia, non siamo più nemmeno un Paese di santi, poeti e navigatori.
Non lo siamo di santi (da tempo e sfortunatamente), di poeti, (se per farti pubblicare un libro di poesie devi avere qualche santo in Paradiso…e nel caso interviene il punto precedente) e di navigatori, sui quali dopo i noti fatti sarebbe meglio stendere un velo pietoso.
Però non siamo nemmeno un popolo di sfigati (come qualcuno ha sostenuto tempo fa), anche se, poiché la fortuna è cieca, ma la “sfiga” ci vede benissimo, se ci sono in giro certi rappresentanti dobbiamo ammettere che un po’ sfigati lo siamo.
Niente scoramento comunque.
Ammettendo quello che siamo o non siamo più, possiamo cambiare.
Iniziando noi stessi a rispettare regole, leggi e norme di convivenza civile (come pagare le tasse), per fare in modo che la futura classe politica sia espressione di una società migliore.
Perché, pur continuando ad essere un popolo che non deve aver bisogno di eroi (come recitava Bertolt Brecht), abbiamo assoluta necessità di avere almeno dei “galantuomini”.
Un caro saluto.
Johannes Bückler