mercoledì 1 febbraio 2012

Evasione fiscale e difficoltà di accesso al credito.



Caro Johannes, poiché sembra che il problema (sacrosanto, ci mancherebbe) del credito sia al momento il più gettonato tra i frequentatori del blog, provo ad inserirmi con una breve annotazione.
La scorsa settimana nella mia città si e' svolto un consiglio comunale allargato a tutte le forze economiche del territorio per discutere della crisi.
Segnalo che, all'interno del panorama generale del Paese, caratterizzato dall'evasione che sappiamo, qui da noi determinate categorie economiche tendono a raggiungere livelli d'eccellenza, ovviamente in negativo.
Ad ogni buon conto, il tema della serata era concentrato, soprattutto, sul richiamo a maggior efficienza, disponibilità e professionalità del sistema creditizio.
L'accorato appello dei rappresentanti di questi piccoli imprenditori e' stato immediatamente riscontrato da un alto dirigente di un importante istituto di credito che, dopo aver fatto una puntuale analisi del momento contingente, se ne uscito con alcune considerazioni che hanno spiazzato l'agguerrito uditorio.
Le sintetizzo: i soldi ci sono, purtroppo non possono essere indirizzati verso imprese estremamente sotto capitalizzate e decisamente povere, caratterizzate da risultati economici costantemente miseri; situazione strana, peraltro, perché, dai dati in possesso delle banche, alle imprese povere corrispondono imprenditori decisamente ricchi.
Evidentemente il tema dell'evasione fiscale ritorna in prima linea, indipendentemente dalle mie "ossessioni".
Nota positiva del giorno dopo: il Presidente della Provincia ha rilasciato un' intervista ai giornali locali affermando che questa situazione, indicativa di fenomeni di "evasione totale" (parole sue) non devono essere più tollerate e vanno additate come causa primaria anche dei problemi della comunità dal lui governata.
Speriamo bene.

Un saluto a tutti.

Samuel Adams

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