Ha ragione il banchiere d’affari Guido Roberto Vitale quando afferma che si sta vivendo una terza guerra mondiale, combattuta attraverso i “rating” e non con armi nucleari (per fortuna oserei dire).
In questo particolare momento l’Italia e gli altri Paesi europei declassati, subiscono giudizi negativi dalle società di rating, forse perché queste ultime hanno obiettivi precisi da raggiungere: disorientare gli investitori e attaccare il sistema “Europa”, indebolendolo economicamente e, soprattutto, finanziariamente.
Una Europa compatta e ben strutturata in politica, economia e con la BCE che fa la sua parte, darebbe non poco fastidio a tante economie, prima fra tutte quella statunitense.
Infatti gli americani non tollerano e non sopportano la presenza sui mercati mondiali di una moneta (euro) più forte del dollaro.
Presumo che per questo motivo si servano delle agenzie di rating (sarò un malpensante), impedendo e soffocando il rilancio di un' Europa compatta.
L’idea maturata nei confronti delle Agenzie di Rating è quella che esse siano una “longa manus” di forti sistemi economici con l’obiettivo di destabilizzare l’economia di alcuni Paesi, potenzialmente capaci di emergere, ma pigri nel difendersi dagli attacchi speculativi.
Se si potesse e se si considerasse che le agenzie più importanti sono statunitense, farei il possibile per discreditare i giudizi formulati nei nostri confronti, non mancando di avviare provvedimenti in difesa delle nostre aziende, rivolgendomi a mercati più vicini e meno ostili alla nostra economia.
In questo particolare momento l’Italia e gli altri Paesi europei declassati, subiscono giudizi negativi dalle società di rating, forse perché queste ultime hanno obiettivi precisi da raggiungere: disorientare gli investitori e attaccare il sistema “Europa”, indebolendolo economicamente e, soprattutto, finanziariamente.
Una Europa compatta e ben strutturata in politica, economia e con la BCE che fa la sua parte, darebbe non poco fastidio a tante economie, prima fra tutte quella statunitense.
Infatti gli americani non tollerano e non sopportano la presenza sui mercati mondiali di una moneta (euro) più forte del dollaro.
Presumo che per questo motivo si servano delle agenzie di rating (sarò un malpensante), impedendo e soffocando il rilancio di un' Europa compatta.
L’idea maturata nei confronti delle Agenzie di Rating è quella che esse siano una “longa manus” di forti sistemi economici con l’obiettivo di destabilizzare l’economia di alcuni Paesi, potenzialmente capaci di emergere, ma pigri nel difendersi dagli attacchi speculativi.
Se si potesse e se si considerasse che le agenzie più importanti sono statunitense, farei il possibile per discreditare i giudizi formulati nei nostri confronti, non mancando di avviare provvedimenti in difesa delle nostre aziende, rivolgendomi a mercati più vicini e meno ostili alla nostra economia.
Cordiali saluti.
Rino Impronta
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