martedì 31 gennaio 2012

Ancora sul credito delle banche.


Pubblichiamo la risposta di un nostro amico Bückler alla lettera pubblicata sul Corriere della Sera "Ecco cosa facciamo per non strozzare il credito" da parte di Presidenti Associazioni Nazionali Banche.
La potete leggere qui : >>>>>>

Purtroppo leggendo la lettera inviata a firma dei vari Presidenti di Federazioni, Associazioni e Istituti Centrali, in risposta all’articolo pubblicato sul Corsera da Dario Di Vico, ho riscontrato tanta verità in ciò che dice Di Vico e tanti numeri (attendibili?) e tante belle ipotesi nella lettera dei banchieri.
Conosciamo bene il loro mestiere, i loro interventi sui mercati, molto attenti alla speculazione e ai centesimi di tasso da spuntare.
Messi di fronte a casi sensibili o poco remunerativi, non si fanno scrupolo di negare aiuti o sostegni.
Il sistema PMI che in questo particolare momento necessitava di una maggiore attenzione da parte del sistema bancario italiano, è stato abbandonato a se stesso.
Molti imprenditori hanno dovuto lasciare o dismettere la propria attività, lasciando a casa tanti dipendenti, con moglie e figli.
Qualcuno è arrivato al gesto insano del suicidio. Farei notare ai super manager e ai responsabili delle varie Associazioni (l’ABI, l’ACRI, la FBCC, l’ANBP)la risposta data alla richiesta della categoria imprenditoriale: si sono voltati dall’altra parte.
Le aziende non potevano essere più accreditate come era successo fino ad allora.
Oggi fare banca in Italia è difficile, sono d’accordo, però possibile.
Se i nostri banchieri cambiassero stile e usassero un diverso approccio nei confronti di coloro che hanno bisogno di risalire la china, forse sarebbero più apprezzati e meno odiati.
Oggi fare impresa in Italia è quasi impossibile.
Purtroppo i nostri imprenditori, per sopravvivere, sono costretti a delocalizzare.
L’alternativa è l’elusione o l’evasione fiscale, inosservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro, avere dipendenti o operai in nero, non assicurati e non conosciuti all’INPS.
Per continuare magari ci si rivolge anche agli usurai.
Mi scuso per lo sfogo, ma leggere rimbrotti nei confronti di chi scrive il vero, che fotografa esattamente com’è lo scenario, lo ritengo eticamente non corretto.
In questo particolare momento il sistema bancario dovrebbe avvicinarsi di più al sistema PMI. Invece cosa fa: si scatena contro di loro, negando linee di credito e applicando tassi di interesse molto vicini a quelli dell’ usura.
Forse la Banca d’Italia racconta frottole quando pubblica i suoi “Bollettini Economici”? (consulta non a caso l’ultimo n.67 del 17/01/2012 leggilo qui).
Credo che oggi sia una delle poche, se non l’unica, Istituzione attendibile su quanto viene analizzato e pubblicato.

Cordiali saluti.

Rino Impronta

lunedì 30 gennaio 2012

Considerazioni.

Buongiorno a tutti,
volevo fare solo una considerazione partendo dalla ultima mail pubblicata nel blog del signor Impronta.
Difficile pagare dipendenti, contributi e fornitori e mutui con titoli di stato, come altrettanto difficile scontarli !
Del resto si pensi come sono in ginocchio le aziende che lavorano nei pubblici appalti a causa della tracciabilità dei flussi e conseguente richiesta di bonifici a saldo perché al momento nessuna banca sconta bonifici o li anticipa.
Pero' grazie al contributo del signor Impronta possiamo parlare di pagamenti e di banche.
Questa crisi è stata causata dalle banche e dal fallimento di un tipo di economia virtuale in cui loro hanno bruciato miliardi di euro, le banche hanno il dovere di risolverla .
A tutti noi "cittadini che non capiscono" difficile comprendere perché hanno restituito i soldi avuti dalla BCE a sostegno dell'economia in crisi e per far ripartire i consumi ristrutturando i debiti di famiglie e imprese.
Sono gli istituti di credito i principali imputati, loro le cause, da loro deve obbligatoriamente e in tempi velocissimi ripartire la rinascita dell'Italia .
Questa crisi ha devastato la liquidità a tutti indistintamente, urgente ristrutturare i debiti attuali con finanziamenti a lungo e bloccare a chi ha necessità i mutui in corso pagando solo le quote interessi .
Di questo parla il nostro blog, gestione corretta dell'Iva sui consumi che generi gettito e risorse per il sociale.
Auguro a tutta l'Italia che il prof. Monti possa leggerci e fare qualcosa in questa direzione e che cominci a controllare anche i pagamenti su transazioni economiche tra le imprese private, dove una giustizia inesistente,non tutela gli imprenditori.
Molte volte in passato e anche oggi evasione fiscale e appalti pubblici, stato e tempi di pagamento sono facce di una stessa medaglia, in cui un meccanismo perverso porta le imprese al lastrico per ritardati pagamenti cosi' che ci vuole l'amico politico a sbloccare fondi e quest'ultimo non lavora per nulla per prima cosa e soprattutto non viene compensato in bianco!.
Ci auguriamo tutti che la Guardia di Finanza metta d'obbligo il naso sull'aggiudicazione degli appalti pubblici, cosi' da controllare come vengono spesi i soldi nei comuni, nelle scuole, nelle spesa per la sanità, nella previdenza perché troppe volte leggiamo le stesse ditte che se li aggiudicano, anche se non ne avrebbero i requisiti.
Giusto controllare bar e ristoranti, ma anche la gestione della spesa pubblica dove le cifre sono a volte di milioni di euro.
Applaudo le iniziative di educazione civica che si intensificano nelle scuole, dove si torna a insegnare che pagare tasse significa pagare quello che usufruiamo tutti i giorni nella nostra vita di cittadini.
Non deve essere la Guardia di Finanza solo che controlla, anche il cittadino deve controllare e pretendere che lo scontrino ci sia e sia corretto.
Deve partire da li' l'educazione del cittadino del futuro, cioé vogliamo sperare che oggi, quando uno esce da un esercizio commerciale con uno scontrino non valido, sia solo ignoranza sul perché dovrebbe richiedere l'emissione di uno regolare.
Attraverso questo blog cerchiamo di informare tutti che l'esercente non corretto guadagna 2 volte, uno perché mette in conto l'Iva e 2 perché poi non la versa e tiene i soldi per se.
Almeno a chi ci presenta uno scontrino non valido paghiamo con una riduzione sconto immediata del 21%, cioe' a uno scontrino fasullo di 100 euro corrispondiamo un pagamento di 83 euro e se l'esercente si lamenta o protesta, subito chiamare il 117 !!
.... e poi vediamo se ha ancora voglia di emettere scontrini fasulli o se cerca ancora di fare il furbo!!

Un saluto a tutti

Un Bückler padano

giovedì 26 gennaio 2012

Creditori della Pubblica Amministrazione.

L’articolo 35 del Decreto legge sulle liberalizzazioni, stabilisce che i creditori della Pubblica Amministrazione “possano” richiedere di essere pagati tramite titoli di Stato.
L’emissione di tali titoli non è computata nei limiti delle emissioni nette dei titoli di Stato, cioè non andrà ad alimentare il Debito Pubblico, ma verrà regolamentata con decreto del Ministero dell’Economia, prevedendo le modalità di attuazione: caratteristiche dei titoli e relative modalità di assegnazione.

Egregio Buckler, come può leggere, ciò che avevo ipotizzato è stato concretizzato in un provvedimento legislativo.
Non vorrei incensarmi da solo, ma ci terrei a sottolineare che già nel mese di luglio 2011 avevo segnalato questa soluzione al Direttore Generale della Confindustria (Fabbri), al Presidente delle PMI ed altri esponenti del mondo economico.
Inoltre in data 11.11.2011 avevo provveduto alla sua diffusione sul sito “lavoce.info” di Tito Boeri.
Spero che il sito di “noi siamo Buckler” possa vantarsi di aver previsto o suggerito comunque una soluzione realizzabile.
Cordiali saluti e auguri di una buona giornata.

Rino Impronta.

martedì 17 gennaio 2012

Si salvi chi può, come sul Costa Concordia!

Buon giorno,
lette le ultime mail di precisazione.
Andremo a vedere tra 20 anni i risultati di questi controlli tra ricorsi e appelli vari di un sistema giudiziario che fa' paura agli onesti e non spaventa i malavitosi.
Giusto che su un blog ci siano scambi di opinione e anche prese di posizione diverse difronte ai problemi sia fiscali che economici che sta vivendo il nostro paese.
Dipende da come uno con il proprio bagaglio di esperienze personali si pone difronte questi problemi, di come li vive, di come li affronta, di come cerca di superarli.
Parlare è facile, trovare soluzioni valide per tutti è il difficile, anche perché c'è gente che osserva da spettatore, forte di uno stipendio congruo e sicuro, con tasse e contributi previdenziali pagati dalla proprietà, e chi li vive in prima persona lottando contro uno Stato che premia i disonesti, che consente impunita' per truffe e insoluti, uno Stato che pretende correttezza e puntualità nei pagamenti e tributi vari , pena sanzioni severissime, quando lui per primo è inadempiente.
L'Italia è come la nave Costa Concordia, alla deriva, uscita di rotta per una serie di errori di gestione, ha urtato gli scogli di una crisi epocale, il comandante non sa che fare, tarda a prendere decisioni utili a salvare nave, passeggeri ed equipaggio.
Questi ultimi se vogliono disperatamente mettersi in salvo devono arrangiarsi da soli con ogni sorta di espedienti.

Cordiali saluti a tutti

Buckler padano

Agenzia di rating: terza guerra mondiale.

Ha ragione il banchiere d’affari Guido Roberto Vitale quando afferma che si sta vivendo una terza guerra mondiale, combattuta attraverso i “rating” e non con armi nucleari (per fortuna oserei dire).
In questo particolare momento l’Italia e gli altri Paesi europei declassati, subiscono giudizi negativi dalle società di rating, forse perché queste ultime hanno obiettivi precisi da raggiungere: disorientare gli investitori e attaccare il sistema “Europa”, indebolendolo economicamente e, soprattutto, finanziariamente.
Una Europa compatta e ben strutturata in politica, economia e con la BCE che fa la sua parte, darebbe non poco fastidio a tante economie, prima fra tutte quella statunitense.
Infatti gli americani non tollerano e non sopportano la presenza sui mercati mondiali di una moneta (euro) più forte del dollaro.
Presumo che per questo motivo si servano delle agenzie di rating (sarò un malpensante), impedendo e soffocando il rilancio di un' Europa compatta.
L’idea maturata nei confronti delle Agenzie di Rating è quella che esse siano una “longa manus” di forti sistemi economici con l’obiettivo di destabilizzare l’economia di alcuni Paesi, potenzialmente capaci di emergere, ma pigri nel difendersi dagli attacchi speculativi.
Se si potesse e se si considerasse che le agenzie più importanti sono statunitense, farei il possibile per discreditare i giudizi formulati nei nostri confronti, non mancando di avviare provvedimenti in difesa delle nostre aziende, rivolgendomi a mercati più vicini e meno ostili alla nostra economia.

Cordiali saluti.

Rino Impronta

Italia declassata, ma meritiamo questa B ?

Saluti a tutti gli amici del blog!!
Cosa c'entra in un blog nato per combattere l'evasione fiscale un post con un titolo come questo?
Francamente nei giorni scorsi avrei preferito, come italiano, che la notizia riferisse il giudizio dei paesi europei che ci osservano sul no al referendum sulla legge elettorale attuale definita Porcellum oppure alla festa da stadio al no all'arresto del deputato Cosentino!
Come sapete invece trattasi del giudizio di Standard & Poor's riguardo la crisi economica che stiamo vivendo e alle misure ritenute insufficienti per uscirne!
Su questo giudizio dell'agenzia americana di rating per nazioni commenti a non finire su giornali e televisioni di politici ed esperti di economia.
Noi siamo Buckler..cittadini che non capiscono..e quindi siamo anche scusati di non essere esperti di economia e finanza, ma invito con la presente gli amici a perdere mezz'ora per rileggere tutte le pagine di questo blog !
Quante esternazioni di fronte alla mala gestione di risorse pubbliche, quante osservazioni, commenti e suggerimenti sono stati scritti da tutti noi, ognuno con il proprio contributo di esperienza personale per cercare di venire fuori da questa crisi e migliorare lo stato sociale e il rapporto cittadino-istituzioni ?
Avete visto che qualche politico passato o presente abbia messo in atto o tenuto conto delle nostre proposte per migliorare da subito questa Italia ?
Spero che nessun patriota amico del blog si offenda ma io, scherzando con i miei figli, ho detto che i nostri politici avranno anche pagato una tangente per darci solo la tripla B !!
Riflettiamo assieme un attimo e vediamo il perché di questo mio giudizio.
Un Paese dove, nel 2.012, esistono ancora evasori totali che hanno ville, auto di lusso, barche da sogno, domestici e dichiarano di essere nullatenenti e vogliono anche essere esentati dai ticket medici, merita o no la tripla B ?
Un paese dove categorie economiche come ad esempio gli agricoltori non hanno obbligo di scritture contabili, dove i cittadini non possono dedurre spese mediche, legali, notai etc, alimentando di fatto un mercato nero di prestazioni di liberi professionisti, dove ad esempio un giardiniere o un falegname (o altre categorie, è solo per evidenziare un sistema fiscale distorto) introvabili tutto l'anno per eccesso di prestazioni a dicembre fanno una fattura con numero 6, ma nessun politico preposto propone niente per cambiare, perché motivazione "danneggerebbe la sua categoria", merita o no la tripla B ?
Un paese che ha centinaia di politici pagati a peso d'oro che non sanno nemmeno loro cosa servono o fanno e, in periodo come questo di estremo bisogno del paese, invece di rinunciare allo stipendio e ai privilegi e accontentarsi di un gettone presenza, caricano di ulteriori tasse tutti gli italiani senza fare alcun sacrificio o rimandando promesse di loro tagli al 2.015 e noi subito, merita o no la tripla B ?
Un paese dove imprenditori si uccidono, umiliati e tartassati da creditori e banche, perché non riescono a farsi pagare dallo stato per i lavori pubblici eseguiti da mesi e mai pagati in virtù di regolamenti assurdi e mala gestione di risorse pubbliche, merita o no la tripla B ?
Un paese che ha imposto alle attività produttive le regole di Basilea con strette sulla concessione credito da parte delle banche, mettendo tutta l'imprenditoria in ginocchio con conseguenti crisi, licenziamenti personale, mancati investimenti, fallimenti, ben sapendo che lo stato per primo come tempi di pagamento non rispetta questi parametri, merita o no la tripla B ?
Un paese che permette alle banche, gestite da capitali e imprenditori privati, di fare utili spaventosi anche esentasse applicando a loro piacere e senza controllo tassi, spread, costi, balzelli, e che permette che rovinino un 'Italia che lavora e produce togliendo credito all'economia reale e girandolo all'economia virtuale, merita o no la tripla B ?
Uno stato che con regole discutibili ha creato nel tempo milioni di lavoratori baby pensionati che alimentano il mercato del lavoro in nero, pagati ogni mese ma con il divieto da parte dei sindacati di essere utilizzati in lavori socialmente utili come ad esempio il controllo del territorio, sia come prevenzione, sicurezza, istruzione, sanita, assistenza ai giovani e agli anziani, lotta all'evasione fiscale, cosi' da non disperdere stipendi ma farli diventare risorse utili alla comunità italiana, merita o no la tripla B ?
Uno stato dove forze dell'ordine, carabinieri, polizia, guardia di finanza sono demotivati e demoralizzati in quanto il sistema giudiziario premia i disonesti e i malavitosi che sono sempre fuori e senza pena e non gratifica chi vince le cause, merita o no la tripla B ?
Uno stato dove un cittadino che trovando un ladro in casa che gli sta devastando la casa e riuscendo a catturarlo e consegnarlo alle forze dell'ordine, si ritrova condannato sul banco imputati per eccesso di legittima difesa e sequestro di persona e il ladro fuori, merita o no la tripla B ?
Uno stato che con i problemi dei tribunali che hanno templi biblici per dare risposte e sentenze ai cittadini , tollera che i giudici lavorino un giorno alla settimana, merita o no la tripla B ?
Uno stato che tollera che in un tribunale l'attuale sistema giudiziario rilasci immediatamente chi ruba fino a un certo importo e arresti chi ruba oltre, merita o no la tripla B ?
Uno stato dove dopo mesi di indagine un finanziere riesce a scoprire un truffatore che ha emesso centinaia di assegni a vuoto, rovinato aziende, e messo fatture false per milioni di euro e questo gli ride in faccia perché non ha nulla di intestato e quindi un eventuale processo si risolverebbe in nessun recupero per i truffati e nessuna pena per il delinquente, ma l'indagine con il nulla di fatto costa migliaia di euro alla guardia di finanza, merita o no la tripla B ?
Uno stato dove ci sono delinquenti che cambiando ditta e partita Iva ogni 3 mesi, da decenni truffano le pubbliche amministrazioni e aziende private con fallimenti fasulli e concordati di comodo evadendo anche cifre di milioni di euro che alimentano il mercato clandestino, eppure continuano alla luce del sole a girare in abiti griffati e supercar certi dell'impunità di quel tipo di reati, merita o no la tripla B ?
Continuerei all'infinito a segnalare assurdità e contraddizioni di questa Italia e invito tutti i Bückler a rifletterci su, ma la tripla B per me e per noi dovrebbe avere motivazioni diverse da quelle finanziare-economiche.

Rinnovo saluto a tutti.

Bückler padano

lunedì 16 gennaio 2012

Un po' di chiarezza.

Cari Bückler,
vorrei, se possibile, fare un po’ di chiarezza su Cortina. Una premessa.
Dopo il blitz si sono susseguite ore e ore di trasmissioni televisive e radiofoniche.
Vi chiedo una sola cosa: secondo voi esiste un Paese al mondo che passi giorni a discutere se sia giusto o meno fare un controllo fiscale?
Ora sappiamo che i controlli fiscali, secondo alcuni, non è opportuno farli a fine anno. Presuppongo quindi nemmeno durante le feste di Natale e Pasqua.
A San Valentino? Meglio non disturbare gli innamorati. Di questo passo meglio evitarli nei giorni pari, nei giorni dispari invece si, ma solo se cadono il mercoledì.
Insomma. tutti convinti nel combattere l’evasione, ma ho l'impressione che sia sempre quella degli altri.
E’ un po’ come se uno fosse d’accordo con le liberalizzazioni, ma non quelle che riguardano la propria categoria. Saremmo proprio delle belle teste, non credete?
Veniamo alla "chiarezza" di cui accennavo sopra. Molti italiani hanno applaudito al blitz chiedendo però altri controlli in altre parti del paese.
Dispiace non aver letto o sentito di come L'Agenzia delle Entrate operi costantemente tutto l'anno e su tutto il territorio nazionale.
E sto parlando solo dell'Agenzia delle Entrate e non della Guardia di Finanza.
Sarebbe bastato andarsi a leggere i comunicati stampa dei mesi precedenti per capire che interventi come Cortina sono all'ordine del giorno e la reazione, quella sì, incomprensibile.
Reazione che non hanno avuto per esempio le Società di capitali di Ancona e Macerata dedite alla ristorazione d’alto rango che qualche giorno prima avevano avuto la stessa visita, cui il Fisco ha presentato un conto di oltre 3 milioni di euro.
Come l’operazione “Blitz Spritz Replay” eseguita nei locali del Veneto ai primi di Dicembre che ha portato a incassi superiori al 229% rispetto all’ordinario. Nella stessa data in alcune discoteche il Fisco ha portato la stessa fortuna, aumentando gli incassi fino al 140%.
E l’operazione a Perugia dei primi di novembre nelle sale da ballo dove sono stati scoperti scostamenti significativi tra scontrini e incasso?
E l’operazione Halloween II in 29 locali dell’Emilia Romagna dove 15 non emettevano scontrini o avevano lavoratori in nero?
E l’operazione a settembre a Campobasso?
E i controlli sulle associazioni sportive di Genova a settembre?
E le operazioni di fine Agosto a Napoli, Salerno, Caserta, Benevento, Avellino?
Incassi che sono lievitati anche a Marghera lo stesso periodo?
E i “momenti di evasione” di Rimini per 4 milioni di euro?
E l’operazione sulle coste pugliesi?
E le indagini “a tutta spiaggia” a Cagliari, Olbia e Costa Smeralda?
E i maggiori ricavi per oltre 1 milione di euro sul litorale romano?
Cortina vi sembra un caso isolato?

Vorrei inoltre fare una considerazione anche sul discorso che in fondo l’evasione fiscale non è il problema principale di questo Paese.
Al di là delle considerazioni emerse anche nel nostro blog che condivido (come potrebbe essere diversamente), vorrei rispondere soprattutto agli scienziati politici (quelli che parlano difficile per capirci) che in questi giorni ci stanno raccontando che l'evasione è un falso problema e che è la spesa pubblica il problema vero.
Ora.
Qualcuno dovrebbe spiegarmi la sgangherata idea per cui l’una debba necessariamente escludere l’altra.
Sostenere una giusta lotta all’evasione significa forse assecondare l’eccessiva spesa pubblica? Significa assecondare una burocrazia asfissiante?
Significa assecondare una politica di privilegi?
Se questo Paese da 40 anni aspetta riforme, cambiamenti e trasformazioni lo deve proprio a quello che altri scienziati politici (sempre quelli che parlano difficile) chiamano “benaltrismo” che possiamo tradurre con “ci vuole ben altro”.
Ogni volta qualcuno ti viene a dire che i problemi sono altri (lo vediamo in questi giorni con la prospettiva di alcune liberalizzazioni).
Se a questo aggiungiamo la massima espressione del principio che da sempre ci contraddistingue, cioè quello del “a pagare comincia prima tu, che a me viene da ridere”, capiamo perché siamo diventati il Paese che siamo.
Ogni volta la stessa storia.
Vuoi fare un provvedimento che tocchi una categoria?
E’ “ben altra” la categoria da toccare.
E se provi a toccare quest’ultima ecco spuntare una “ben altra”.
I privilegi della politica? "Passiamo oltre, non sono questi i problemi" (e te pareva).
E così di categoria in categoria alla fine si finiva sempre per colpire i soliti noti e i pensionati. Questo governo, forse per dimostrare di essere diverso, ha cominciato dalla fine, proprio dai pensionati. Ora che tocca ad altre categorie ecco spuntare il "benaltrismo".
Ora Bückler ha un dubbio (lo so, sono recidivo).
Al di là di ogni considerazione personale, è possibile per questo governo tecnico riuscire, dopo il rigore, a mettere un po’ di equità (quella che i latini definivano come legge non applicata rigidamente, ma temperata da umana e indulgente considerazione) nei suoi provvedimenti, quando ha per sua natura, al posto del cuore, un grafico a torta?
Un dubbio, solo un dubbio.

Un caro saluto

Johannes Bückler


P.S. I comunicati stampa degli interventi dell'Agenzia delle Entrate li potete trovare sui siti delle Direzioni Regionali.

Discutiamo dei fondamentali.

Caro Johannes,
portare avanti la comune battaglia può anche avvenire nel contraddittorio tra "seguaci".
Chissà che dal confronto di diverse opinioni non venga fuori qualche buona idea.
Ritorno un attimo sull'ultimo intervento del 'Bückler padano'.
Nessuno nega che il blitz di Cortina abbia avuto un forte contenuto mediatico.
Ma proprio in questa connotazione sta la sua utilità.
"Colpirne uno per educarne cento": l'esempio, l'informazione enfatizzata all'estremo, può aiutare a far capire il nuovo clima ai più "duri d'orecchio", può contribuire al scardinare atavici convincimenti di appartenere, impunemente, alla categoria dei "tanto furbi quanto intoccabili". Ovviamente se il caso Cortina rimanesse isolato l'effetto "educativo" svanirebbe in breve tempo, ma si spera (e noi Bückler, plaudendo al bliz, possiamo contribuire a mantenere alta la tensione necessaria per consolidare la strategia dell'Agenzia delle entrate) che la strada intrapresa prosegua incessantemente (lascia ben sperare quanto successo a Roma in questi giorni).
Insisto. Ovviamente serve anche molto altro, ma queste iniziative a forte contenuto mediatico assolvono una funzione psicologicamente assai incisiva e di grande impatto proprio verso i destinatari cui sono rivolte (leggi ricchi finti poveri, esercenti "distratti" al momento dell'incasso e via dicendo).
Altrettanto pacifico che occorra ridurre gli sprechi, ma e' di tutta evidenza che l'una cosa non esclude l'altra e che gli effetti economici della seconda potranno dare riscontri in tempi non brevissimi.
Proseguo nel dire che non capisco perché la massa che subisce sul proprio portafoglio falcidiato gli aspetti più immediati della manovra (es. aumento della benzina) dovrebbe sentirsi "irritata" da iniziative di lotta all'evasione quali i blitz di cui stiamo parlando.
Io credo che l'effetto sia esattamente contrario, basta ascoltare i commenti al bar, dal barbiere, all'edicola cioè in ogni luogo frequentato dalla massa degli "oppressi".
Concludo nel rappresentare al collega 'padano' che, al pari di tanti altri (loro certamente esperti economisti) sono fermamente convinto dell'impossibilità e dell'inutilità di instaurare un sistema di detrazione generalizzata delle spese quotidiane.
Indico solo alcuni degli aspetti negativi e/o impeditivi: occorre la mentalità adeguata del cittadino-contribuente (mi immagino già la frenetica caccia allo scontrino altrui fuori dai supermercati); fantascientifica procedura di controllo da parte dell'Agenzia delle entrate e necessita' di duplicare l'organico (con relativi costi); perdite secche per l'erario, in quanto molto spesso l'interesse ad ottenere la documentazione di un onere detraibile/deducibile e' di un contribuente ad aliquota marginale superiore a quella del cedente /prestatore.
Esempio: un professionista che dichiara 150.000 euro riceve dal proprio idraulico fattura per un lavoro di 1.000. Paga, cioè 1.210 euro (al compenso si deve aggiungere l'IVA esposta in fattura). Immaginiamo (realisticamente) che l'idraulico dichiari 25.000 euro, sopportando, pertanto, un'aliquota marginale del 27%, inferiore a quella del cliente indicato nell'esempio che e' del 43%. Facciamo due conti: in termini di IRPEF lo Stato recupera 270 euro dall'idraulico ma "rende" 520,30 euro al professionista, realizzando minori entrate per euro 250,30; pur considerando l'introito dell'IVA, pari a 210 euro, la "perdita secca" risulta pari a 40,30 euro.
Senza contare i costi indiretti e le implicazioni operative di cui ho fatto cenno sopra.
Amici Bückler, concentriamoci su altro di più concreto e realizzabile.
Da quest'ultima affermazione prendo spunto per lanciare la mia condivisione dell'idea di tassare il "mestiere più antico del mondo".
Non mi pare che esista alcun impedimento giuridico in tal senso.
Trattasi pur sempre di prestazioni di servizi svolte con carattere di abitualità che, pertanto, richiedono apertura di partita IVA, tenuta della relativa contabilità e adempimento dei conseguenti obblighi (emissione di ricevuta fiscale) oltre, ovviamente, all'assolvimento delle imposte sul reddito.
Considerando che, a quanto da sempre confermato da indagini serie, il volume di affari ne fa uno dei settori più floridi del Paese, sarebbe un facile (oltre che equo) modo di rimpinguare le casse.

Un caro saluto a tutti

Samuel Adams

domenica 15 gennaio 2012

Gratta e vinci!!!

Salve a tutti gli amici del blog!!!
in una economia ferma causa crisi di dimensioni bibliche, fa scalpore la notizia riportata dai quotidiani di oggi che le banche italiane hanno restituito i soldi avuti dalla BCE per far ripartire le attività commerciali, industriali e artigianali.
Motivazione, meglio non rischiare, lasciamo che tutto vada a deriva e in malora senza fare nulla per sollevare le sorti dell'imprenditoria italiana.
Il nostro blog parla di educare il cittadino al pagamento dell'Iva e in conseguenza la lotta all'evasione fiscale.
I.v.a. è imposta valore aggiunto, cioè una tassa sulle operazioni di transizione di qualunque genere tra i cittadini e le imprenditorie di vario genere.
Ma con tutto fermo, anche il gettito I.V.A. è fermo e ci rimettiamo tutti, in quanto mancano risorse per alimentare scuola, servizi sociali, sanità, pubblica edilizia, manutenzioni, previdenza,etc.
Tutti introiti per il bene della collettività ridotti o fermi causa crisi.
Un direttore di banca mi diceva ieri che tasse vecchie e nuove, precarietà stipendi e salari nel privato, aumenti vari come la benzina e altro di queste finanziarie lacrime e sangue hanno di fatto azzerato la raccolta di denaro e risorse che servivano a finanziare il mercato del credito alle aziende.
Di fatto quel poco che rimane nelle tasche di gran parte delle famiglie viene portato non in banca, ma dal tabacchino che vende gratta e vinci!!!
L'Italia del gratta e vinci funziona per gli introiti dello stato, l'Italia che produce e crea benessere con posti di lavoro per le famiglie e paga i costi del sociale è in ginocchio.
Pensiamoci un istante, serve anche questo a capire quanto sia ottuso il potere politico a non limitare questa follia collettiva che sono queste lotterie che rubano a famiglie e pensionati risorse e risparmi da girare alla roulette della sorte!
Il gioco sara' importante per l'erario, ma le aziende che danno posti di lavoro e fanno girare economia, altrettanto e di più come servizio sociale di distribuzione benessere collettivo.
Il governo deve imporre alla banche di rifinanziare le imprese obbligatoriamente, così torneranno a riempirsi le casse dello Stato perchè si rimette in moto l'Italia che produce e lavora.
Si esce dalla crisi togliendo il potere di dare credito ai privati, che fanno utili probabilmente esentasse per pochi privilegiati.
Una gestione del credito diretta dello stato alle aziende senza intermediari può creare benefici a entrambi e alla collettività e alla copertura delle spese del sociale.
Speriamo poi che il governo cominci a tagliare sprechi e privilegi e tangenti e spese inutili della burocrazia politica, lì è il segreto per ripartire, non con tasse nuove.
Non capisco, ma appartengo ai Bückler,...i cittadini che non capiscono...., perche 'il ministro Monti non abbia agito come un revisore di conti quando viene chiamato a risanare un'azienda privata in crisi, cioè taglia, taglia, taglia costi inutili.
Purtroppo nei privati i primi a farne le spese sono i dipendenti, poi le spese ritenute inutili o non necessarie alla sopravvivenza, ma mai agisce aumentando i prezzi della vendita o produzione perchè porterebbe l'azienda in default fuori mercato e alla fine sicura nei tribunali come fallimento.

un Bückler propositivo

venerdì 13 gennaio 2012

Proverbio antico.



Buon giorno signor J.B.,
non ho gradito il rimprovero bonario sui fondamentali del blog da parte del signor Samuel Adams circa le mie critiche ai controlli delle guardia di finanza a Cortina.
Sono però d'accordo con lui su individuare e fare quadrato sui fondamentali di questo blog, nato per combattere l'evasione fiscale.
Gli italiani non sono stupidi ne' ignoranti, quindi credo che quel blitz abbia invece indignato e non poco i cittadini costretti a sacrifici inauditi come aumenti di benzina e tasse varie in un momento di crisi cosi' devastante per le tasche di ciascuno.
Se il Presidente del Consiglio Berlusconi non poteva nemmeno andare al bagno senza che che ne fossero al corrente i media, da tanto era spiato e controllato, sembra strano che per sapere chi sono gli evasori totali o chi guida o noleggia quelle super car, i proprietari veri o di facciata di aereomobili o panfili o chi occupava quelle stanze di hotel di lusso ci fosse bisogno di un blitz con tanta visibilità mediatica.
Per occupare stanze di suite a 5 zeri a Milano, come Venezia, Roma o Napoli ci dovrebbe essere obbligatoria in ogni hotel una registrazione con copia documenti d'identità' e copia carta di credito per cauzione, scrittura consultabile da carabinieri e polizia, quindi per verificare identità di quelle persone o da dove attingevano come tracciabilità di flusso i loro denari quel blitz non serviva.
Lo stesso vale per i natanti per stazionamenti nei porti o per gli aeroporti come riferimento carburanti per tracciabilità dei flussi contabili.
Come pure mi è parsa superflua l'enfasi sui controlli incrociati sulla emissione di fatture a saldo vacanze o scontrini sugli esercizi commerciali, pratica amministrativa di controllo che dovrebbe essere routine auspicabile sempre da parte delle guardie di finanza non solo a Cortina ma in ogni città o paese d'Italia.
Morale non esaltiamo più di tanto quel controllo perche' è stato piu' politico che finalizzato alla caccia agli evasori in quanto in quel momento si doveva spostare l'opinione pubblica dagli sprechi inauditi dei politici e quindi a un taglio delle spese sociali inutili alla ricerca degli evasori.
Il proverbio che cito in oggetto dice che fa' più rumore un albero che cade che milioni che crescono e sta a significare che fa più eco mediatico una richiesta di uno scontrino da 50 euro, come lei più volte ha pubblicato per puntare il dito sui commercianti e ristoratori non corretti, che milioni di italiani che in silenzio o sottobanco non vogliono pagare l'Iva per necessita' o desiderio di spendere meno, considerando l'Iva un aggravio del costo e non un dovere di cittadini per ripagare i servizi sociali dello stato.
Concludendo questo per me deve essere un punto fermo e fondamentale del blog, cioè creare una corrente di pensiero illuminata che costringa i legislatori a modificare l'attuale sistema fiscale dando a tutti i cittadini la possibilità e l'opportunita' di scaricare qualsiasi spesa medica o legale o di vita corrente.
Punto fermo del blog auspico sia una presa di coscienza da parte di tutti i Bückler che bisogna cambiare questo regime fiscale, nato per incentivare l'evasione, non per combatterla.

Sperando di essere compreso La saluto cordialmente come tutti gli amici del blog.

Buckler padano

giovedì 12 gennaio 2012

Manovra …ed oltre, senza più “strizzare” i contribuenti.


Spett/le Redazione,
la manovra pare sia cosa fatta e le mie tasche di pensionato pendono sempre più malinconiche fuori dai calzoni !
A questo punto potrei pure abbandonarmi ai “lamenti di Geremia”, magari conditi da tutti i “moccoli” che conosco, ma non è nel mio carattere, per cui vorrei reagire costruttivamente con quattro proposte che mi auguro che da qualche parte “che conta” fossero prese (santa ingenuità d’altri tempi !) in seria considerazione traducendole in atti concreti
1) Senatori a vita : non si possono abolire perché in Costituzione : continuino pure, dunque, a contribuire con la loro esperienza, ma senza diritto di voto, perché nessuno li ha eletti e, soprattutto, senza più nessun altro diritto a tutti (ma proprio tutti !) i loro costosi appannaggi e privilegi che mai come in questi drammatici momenti sarebbe giusto dirottare ad altri capitoli di politiche sociali.
2) Circoscrizioni estere : vista la non certo edificante esperienza ( anzi !) che ne abbiamo fatta, abroghiamole, ed anche queste risorse recuperate vadano al sociale.
3) “Rimborsi elettorali” : c’è un motivo “confessabile” per cui i Partiti non debbano fare anch’essi la loro parte, magari dimezzandoseli, e non voglio arrivare all’abolizione, anche se un Referendum si pronunciò schiacciante in tal senso ?
4) Regolamentazione del “mestiere più antico del mondo” : tutt’altro che provocatoriamente, il momento sarebbe opportuno e funzionale ; quanto ricaverebbe, infatti, l’Erario da una normativa già da decenni e senza italici infingimenti praticata in Paesi Nord Europei non certo meno civili di noi, ove vi sono riconosciuti diritti, tutele, ma anche doveri fiscali ?
Qui parliamo di giri di miliardi di “nero”, ma anche del duro colpo che sarebbe assestato alla malavita lo gestisce !
Lasciatemici “sognare” e se vorrete darmi ospitalità , ve ne sarò grato.
Cordialmente

Gennaro Goglia

martedì 10 gennaio 2012

Riflessioni sui Bückler.

Cari amici che vi identificate nel Buckler pensiero, leggere il deluso rimprovero mosso al nostro "ispiratore" dal 'Buckler padano' mi induce a riflettere su chi siamo.
Ritengo persone assai diverse da tantissimi punti di vista, ma accomunati da uno spiccato senso civico e dal forte anelito di vedere migliorata la società in cui viviamo e che lasceremo ai nostri discendenti.
Obiettivi immensi, forse utopici, ma e' più forte di noi: non possiamo fare a meno di crederci. Obiettivi, peraltro, limitati ad un ambito ben definito, sicuramente comprendente la legalità in senso lato, il rifiuto degli sprechi e dei privilegi, ma particolarmente indirizzato alla lotta all'evasione fiscale, uno dei mali più profondi che attanaglia da sempre la nostra società: lo dicono tutti gli economisti ed esperti vari (italiani e stranieri), tutti i politici, da sempre (tra il dire e il fare...), le più alte autorità della Chiesa; lo gridano, sdegnati, i contribuenti onesti, cioè quelli che pagano quanto dovuto per legge non solo perché obbligati (dipendenti), ma anche (non siamo ancora in tanti) perché ritengono che, indipendentemente da ogni altra considerazione, la dignità personale di membro di una collettività non ammette compromessi: ognuno deve fare la propria parte, leone, elefante o colibrì che sia (ce lo ha insegnato Johannes).
Ampia premessa per arrivare a dire che, non potendo ne volendo farci carico di tutti i mali della società, cerchiamo di non perdere di vista il nostro obiettivo primario e, pertanto, dobbiamo solo plaudire al blitz di Cortina.
Che abbia avuto anche un forte contenuto mediatico e' indubbio.
Ma chi meglio di noi può apprezzare che tutto serve per far arrivare "il messaggio"?
Per troppo tempo la "comunicazione ufficiale" ha fatto strizzatine d'occhio agli evasori e se, di colpo, qualcuno dei refrattari alle regole avesse la sensazione che le cose stanno cambiando, non sarebbe tanto male.
Che dire, poi, dell'effetto (psicologico) indiretto sulla massa dei colpiti dalle varie manovre economiche necessarie ma ritenute da tanti poco incisive su chi più può?
Più in concreto, il nostro plauso deve andare a questa (la prima, auspichiamo e dobbiamo pretendere, di una lunga serie) manifestazione di nuova "volontà politica" verso la lotta all'evasione fiscale.
E altrettanto fermamente, dobbiamo respingere ogni tentativo di depistaggio: sicuramente ci sono altri modi di affrontare il problema, ma questo funziona.
Troppi ricchi "non ufficiali" fanno vita da ricchi.
Nessuna invidia nei loro confronti, ma intolleranza assoluta per il loro 'parassitismo': chi e' più capace e fortunato (e, magari, si impegna di più) ha ben diritto di beneficiare di condizioni di vita migliori rispetto ad altri ma in modo significativo deve contribuire alla cosa comune.
Chi, al contrario, avendo di più si nasconde dietro "l'anonimato reddituale" lasciando il peso della contribuzione sociale, anche quella di propria competenza, ai più "fessi", non merita alcun rispetto.
Per quanto in nostro potere dobbiamo emarginare la lunga teoria di personaggi che si affannano a svilire, quando non a denigrare, questa iniziativa dell'agenzia delle entrate: pubblici amministratori, politici, rappresentanti di categorie economiche, imprenditori, attori, giornalisti (?), tranne poche eccezioni, hanno fatto a gara per connotare di ogni negatività la presenza a Cortina dei verificatori fiscali.
Sappiano che tanta "indignazione", agli occhi di più, otterrà l'effetto contrario.
quanto riguarda noi Bückler, dobbiamo fare quadrato e, pur nelle diversità individuali, ritrovarci compatti sui "fondamentali".

Con la speranza di trovarvi d'accordo, vi saluto cordialmente.

Samuel Adams

Lottta all'evasione, la legge dei numeri!!



Buon giorno,
ieri sera in un bar di Padova alle 21 circa urli e grida da stadio di una folla eterogenea composta da pensionati, lavoratori, clienti abituali davanti alla televisione.
Trasmettevano partita di calcio? No.
Applausi al discorso di Monti da Fazio? No.
Le urla di approvazione erano al servizio di Striscia la notizia su un'indagine sugli scontrini fiscali che un inviato richiedeva a esercizi commerciali e artigianali in varie regioni d'Italia.
Gli applausi erano di ironia verso regioni del sud dove gli scontrini come statistica erano in percentuali ridottissime in confronto al nord Italia.
Addirittura si evidenziava in talune regioni del sud l'assoluta mancanza di emissioni .
Nei variopinti commenti a questo servizio il confronto dei risultati nei media tra questa indagine e la visibilità che i giornali e le televisioni avevano dato all'invio dei finanzieri a Cortina .
Morale la lotta all'evasione dovrà essere non solo una caccia ai grandi evasori ma anche una educazione ai doveri verso lo stato per tutti i cittadini di tutte le regioni dell'Italia.
L'Italia è nata dalla fusione di tanti stati con usi e costumi diversi e non ha ancora uno spirito da nazione unita e compatta se non negli slogan dei politici.
Per la legge dei grandi numeri avremo risultati straordinari nella lotta contro l'evasione se tutti i cittadini da nord a sud fanno faranno il loro dovere di contribuenti.
Per ottenere questo risultato il dottor Monti pero' dovrà anche dare l'esempio agendo sul controllo della spesa pubblica e sul taglio degli sprechi, cosi' da evitare che l'evasione sia una sorta di lotta civile contro "Roma ladrona", perche' andare a dire a un disoccupato che uno stenografo del senato prende uno stipendio più alto del capo dello stato, puo' creare disgusto e nausea nel cittadino che non comprende e tollera gli sprechi assurdi della burocrazia politica.

un Buckler padano

Finalmente abbiamo i colpevoli!!!

Buon giorno amici del blog,
finalmente il dottor Monti ha individuato che i colpevoli, cioè chi ha rovinato gli italiani, continua a mettere le mani in tasca rubando risorse, impedisce lo sviluppo, ha causato questa crisi, sono gli EVASORI.
Un grazie per aver individuato questi responsabili!
E' stato un colpo di genio, quasi quasi noi cittadini comuni e che non capiscono stavamo pensando che una pubblica amministrazione colabrodo che brucia gran parte di quanto il cittadino versa con le tasse anni di tangenti e di ruberie sui conti pubblici, una classe politica di incapaci atti solo a depredare pubbliche risorse con costi inaccettabili alla collettività, assurdi privilegi di politici eletti da una legge elettorale che premia i mediocri, lavori pubblici con appalti fuori controllo e spese decuplicate rispetto a una gestione privata degli stessi, costi di un apparato statale che da sempre è fuori controllo e premia consensi elettorali e non effettivo bisogno, regime bancario privato che crea utili a pochi e danni a tutti con tassi e commissioni che inventa a piacere costi del denaro e credito alle imprese oggi inesistente perché si privilegia il virtuale al reale, arroganza delle banche che condizionano la politica a loro vantaggio e chi ha altro lo aggiunga per puro diletto letterario ma avete letto bene stamattina i colpevoli della crisi sono gli evasori.
Grazie dottor Monti di averci illuminato le menti.

un Buckler propositivo

sabato 7 gennaio 2012

Evasione fiscale e disoccupazione giovanile.

Caro Johannes,
contavo di formulare alcune considerazioni su temi più generali, prendendo spunto dal "blitz'' di Cortina e dalle tue successive riflessioni, ma sono rimasto attratto dalla "provocazione" di quel tuo lettore che ha lanciato un'idea su come creare opportunità lavorative per giovani laureati.
Ad essa vorrei dedicare la priorità.
Condivido tale provocazione, aggiungendo alcuni dettagli che la renderebbero più omogenea a una mia vecchia idea.
Faccio un passo indietro, per ricordare che l'utilizzo di "presenze" fisiche di funzionari del Fisco accanto ai cassieri era stato sperimentato (credo per la prima volta) molti anni fa nelle discoteche della riviera romagnola.
Non occorre spendere troppe parole per segnalare quali esiti tali "presenze" hanno sortito: lievitazioni miracolistiche del livello degli incassi (Cortina docet)!
Altrettanto ovvio segnalare che la volontà politica di reiterare l'iniziativa e' "stranamente'' venuta meno.
Ritornando ai nostri giovani laureati in Giurisprudenza e/o Economia, sempre più alla ricerca di possibili sbocchi lavorativi, si potrebbe indire un bando finalizzato alla loro aggregazione in una sorta di stage, remunerato in modo dignitoso, al quale accedere per poi, previo rapido periodo di formazione tecnica, essere impiegati al ruolo di "presenza" presso gli esercizi commerciali, alberghi e altre strutture ove sia prevista l'ufficializzazione dei ricavi tramite lo scontrino/ ricevuta fiscale.
Tale presenza potrebbe anche assumere una funzione sostitutiva dell'addetto all'emissione dei documenti fiscali presso gli indicati operatori economici cosi' da sollevare gli stessi dall'onere di un dipendente addetto a tale funzione (pensiamo, ad esempio, ai bar in una località turistica). Sostituto o affiancatore, in ogni caso, l'obiettivo e' che la "cassa" dovrebbe essere gestita con il monitoraggio del rappresentante del Fisco.
L'operatore economico corretto non avrebbe nulla da obiettare, quello tentato o già avvezzo a "manipolare" gli incassi reali sarebbe costretto a imboccare la retta via.
Ho trovato "l'uovo di Colombo"?
Possibili obiezioni:
a) questo si', sarebbe "stato di polizia".
A parte l'esagerazione lessicale, e allora?
Tutti blaterano che il problema di fondo che non ci consente di stare tranquilli per il futuro del nostro paese e' l'enormità del nostro debito pubblico.
Senza crescita non lo si può ridurre e, pertanto, a emergenza vitale ben si possono contrapporre sistemi lesivi (?) di qualche "libertà di movimento".
E, in ogni caso, ci vogliamo rendere conto della disparità di trattamento dei dipendenti (alimentatori principali delle casse del Fisco)?
Da sempre la loro ''cassa" e' sotto il controllo pubblico, esercitato non da un giovane laureato temporaneamente collocato, bensì dal datore di lavoro incaricato, per legge dello Stato, a svolgere il ruolo di esattore della ritenuta d'acconto (ruolo imposto senza alcuna remunerazione e, anzi, sottoposto a pesantissime sanzioni per eventuali errori/omissioni);
b) scarsa affidabilità dei giovani inseriti in ruolo cosi' delicato.
Indubbiamente l'appetibilità dell'offerta ai neo laureati dovrebbe essere accompagnata, oltre a una dignitosa remunerazione, dall'assunzione di un ruolo tale da comportare responsabilità particolari in caso di "indegnità" nello svolgimento dell'incarico e da un "premio finale" (subordinato alla "correttezza" costantemente riscontrata fino a esaurimento dell'incarico) costituito da un "viatico preferenziale" per il loro inserimento nel pubblico impiego in pianta stabile;
c) grado di impopolarità tale da rendere il tutto una semplice esercitazione teorica che mai troverà sbocco concreto.
Siamo cosi' sicuri che il vento non sia definitivamente cambiato?
Se pensiamo che la massa dei contribuenti (oltre l'80%) più "pesanti" e' costituita da dipendenti e pensionati (una testa un voto); se riscontriamo che l'attuale "governo dei tecnici", malgrado i recenti interventi che "mettono le mani nelle tasche degli italiani", gode ancora di una inaspettata popolarità; se constatiamo che i vari sondaggi concernenti il metodo di controllo sperimentato nel blitz di Cortina incontrano gradimento a livello bulgaro, non sara' che i necessari provvedimenti legislativi, anziché elettoralmente impopolari, possano assumere quella patente di novità, di certa svolta rispetto al passato, che la parte migliore del Paese sta vanamente cercando?

A presto e auguri di buon anno a tutti, in particolare ai Bückler.

Samuel Adams


Dagli all'untore...

Buongiorno e Buon anno,
ho letto gli ultimi interventi nel blog con un po' di stizza e polemica nei suoi confronti.
In passato Lei aveva più volte scritto che è un appassionato nella storia e nella storia troviamo risposte alle domande che ci poniamo nel nostro presente e riguardo al nostro futuro.
La storia ci insegna che per distrarre la gente dai veri problemi e dalla ricerca dei veri colpevoli nelle crisi che si sono succedute nelle varie epoche si sono sempre cercati dei colpevoli fasulli da mettere alla gogna e al pubblico disprezzo.
Oggi i colpevoli fasulli di questa crisi sono gli evasori, si va a Cortina, si riempiono le pagine dei giornali con roboanti notizie di super fuoriserie di proprietà di gente che dichiara cifre irrisorie al fisco e dei commercianti e hotel che non emettono scontrini e ricevute.
Cosi' il popolo ha gente da odiare, colpevoli da ghigliottinare, degli untori da bruciare, dei cristiani da far mangiare dai leoni.
Caso strano questa indagine proprio quando il tiro del popolo alla ricerca di un perché di questa crisi si stava indirizzando contro Stato, per apparati di pubblica sicurezza e giustizia praticamente inesistenti con leggi antiquate e che proteggono i malavitosi, verso una classe politica portata a governare da una legge elettorale che privilegia i mediocri e i portaborse con privilegi assurdi e costi alla collettività fuori da ogni logica e le banche che governano a loro piacere le politiche economiche, libere di fare e disfare senza alcun controllo e con costi ai cittadini che sono oramai da usura.
In ginocchio in passato era stato chiesto allo Stato da parte di cittadini, operai, pensionati, agricoltori, commercianti, artigiani, industria li di estendere la partita doppia a tutti indistintamente per combattere l'evasione fiscale. Fatturare tutto e detrarre tutto, cosi' si combatteva una volta per tutte questo male che erode risorse alla collettività.
La risposta nei tempi è sempre stata no da parte dello stato perché chi governa è avvocato, notaio, medico, categorie a cui questa norma toglierebbe risorse non quantificabili dal fisco.
Controlli egregio signor Bückler chi è il commercialista di quei signori di Cortina, magari scoprira' che sono sono dipendenti di uffici collegati al ministro delle finanze, sono loro che fanno le regole per detrarre spese e costi a loro piacere.
Resta il fatto che almeno la dichiarazione la fanno, sono gli evasori totali la vera piaga e chi ha capitali immensi truffando e rubando a imprese sane, sfruttando concordati fasulli, assegni a vuoto, truffe, finti fallimenti, altro, tanto lo Stato non tutela e non esiste quando deve dare sicurezza al cittadino imprenditore.
Continuerei ma sono troppo deluso.

La saluto

un Buckler padano

Un uso diverso del Debito Pubblico.

Le borse europee sono diventate luogo dove consumare le speculazioni più spietate e spregiudicate della finanza, al punto che parte dei risparmiatori sono costretti a ricorrere a forme alternative di risparmio (depositi vincolati, libretti di risparmio, meno onerosi) o investire in beni rifugio (oro, valuta estera come franco svizzero o altro).
Gli sport più diffusi restano l’evasione e l’elusione fiscale, cancri inestirpabili della nostra società.
Certo è che si è tanto parlato anche della ripresa del settore imprese, dove si registra una forte crisi e mancanza di liquidità per procedere e realizzare nuove forme di investimenti.
Vaste aree, industrialmente produttive e a bassissimo tasso di disoccupazione, oggi soffrono per la mancanza di fidi o linee di credito offerte dal sistema bancario fino a qualche mese fa.
Molte imprese lamentano il mancato pagamento per la fornitura di beni e servizi ad Enti centrali e periferici della PA.
A questo proposito, tenuto conto che lo Stato ignora la necessità di rivitalizzare il sistema impresa con una buona iniezione di denaro, mi sono chiesto quale potrebbe essere una delle tante soluzioni ipotizzate, a breve, per risolvere e soddisfare questa esigenza primaria delle piccole e medie imprese.
Come lo Stato potrebbe pagare i suoi debiti ai suoi fornitori?
Se facciamo un piccolo sforzo di memoria, alla fine degli anni 70 e inizio anni 80, ci fu il congelamento della nota contingenza relativa all'adeguamento economico degli stipendi dei dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Ogni volta che scattavano alcuni punti di contingenza a seguito dell’aumento dell’inflazione - che a quel tempo era a due cifre – lo Stato emetteva BTP a 3 e 5 – con tassi particolarmente vantaggiosi (anch’essi a due cifre) per i destinatari di quei titoli - per far fronte alla spesa corrente ed evitare rivendicazioni sociali forse ancora più onerose.
Tutto ciò premesso è facile ipotizzare come, in questo particolare momento, sarebbe più che opportuno finanziare il sistema imprese con una emissione specifica di titoli di stato, a tassi e scadenze vantaggiosi.
Quando dico finanziare, intendo dire l’assolvimento degli impegni assunti dalla PA per forniture e servizi ricevuti da qualsiasi impresa.
Certo è che la soluzione del pagamento dei debiti dello Stato è molto complessa nel suo insieme. Sarebbe sufficiente ripescare le norme emanate a suo tempo per il pagamento della contingenza e adattarle alle esigenze di oggi.
La loro negoziazione potrebbe avvenire in un canale parallelo o secondario del mercato dei titoli. Tutto ciò sottoposto a precisa regolamentazione.
Questione di volontà.
Di ciò beneficerebbero sia il sistema bancario, che nel riaprire le linee di credito alle aziende, avrebbe in garanzia titoli di stato con un rendimento più che interessante.
Beneficerebbero le aziende che a fronte della garanzia offerta con i titoli si vedrebbero offrire una liquidità a costi molto bassi e poter affrontare con tranquillità tutti i progetti di rilancio e ripartenza della produzione.
Il secondo mercato manifatturiero europeo non può subire o essere trascurato dagli interventi risolutivi.
Le risorse e le soluzioni ci sono.
Ci vuole il coraggio di mettere sul tavolo proposte intelligenti e realistiche e aiutare quegli imprenditori disperati e disposti anche chiudere definitivamente la loro attività e la loro esistenza.
I voli pindarici è meglio lasciarli agli acrobati.

Cordiali saluti.

Rino Impronta

venerdì 6 gennaio 2012

Gli incroci pericolosi dei segreti bancari.

Caro Direttore,
ieri mi ha telefonato un amico commerciante.
Mi ha chiesto come fare per avere un’ispezione del Fisco.
Aveva letto che la presenza di agenti dello stesso può far aumentare gli incassi del 400%.
Non aveva ben chiaro il meccanismo, questo è certo.
Detto ciò mi lasci fare una considerazione.
Non facciamo di Cortina la capitale dei furbetti (che spesso tanto furbi non sono).
Per quanto riguarda l’evasione, l’unità d’Italia è già stata fatta da tempo.
Da nord a sud, da Cortina a Capri, da Rimini a Taormina, da Bergamo a Napoli.
Fa specie, quello si, che a sollevare dubbi su certe operazioni siano anche esponenti politici.
O forse, pensandoci bene, non meraviglia neppure tanto.
Riguardo a Cortina Bückler ha ricevuto molte mail con alcuni dubbi.
Per esempio il fatto di non incrociare le dichiarazioni dei redditi con il pubblico registro automobilistico senza essere costretti a prendere gli evasori con le mani “sul volante”.
Rispondo dicendo che l’agenzia dispone certamente del collegamento e dal codice fiscale può incrociare i dati dichiarativi e il possesso di autoveicoli, ivi compresi targa, marca, tipo e modello. Tutto questo però se l’autovettura è intestata all’utilizzatore.
Spesso non è così. Per questo è quindi necessario individuarne il contesto in cui viene utilizzata per capire se l’intestazione è di mero comodo.
Difficile vedere un’auto di lusso intestata a società, che circoli la notte di Capodanno.
Sono sicuro che Cortina (che ripeto, non deve essere assunta a capitale dell’evasione) non sarà un caso isolato.
Per il resto l’operazione ha certamente riguardato alcune decine di esercizi selezionati in quanto a particolare rischio.
Infatti “Serpico”, proprio lui, consente di mirare adeguatamente sui soggetti a maggior rischio evitando di disturbare i contribuenti corretti.
Restiamo in fiduciosa attesa.

Un caro saluto

Johannes Bückler


Leggi la lettera sul Corriere della Sera

Aiuti per la lotta all'evasione fiscale.

Buongiorno.
Mi permetto di rispondere alla provocazione contenuta nell’articolo pubblicato oggi sul Corsera a firma di Paolo Foschi “Disoccupato un giovane su tre”. Mi viene subito in mente l’esercito di laureati in giurisprudenza ed Economia e commercio disoccupati.
Che cosa c’entrano? Molto semplice.
Vogliamo combattere l’evasione in modo intelligente? Bene.
Nei recenti provvedimenti del Governo sono stati riconosciuti all’Agenzia delle Entrate più poteri per combattere l’evasione (redditometro, tracciabilità del contante, controlli incrociati sui c/c). Per lo svolgimento di tali incombenze l’Agenzia ha bisogno di più risorse da assegnare a tali compiti.
Tra l’altro risulta che vi sono più pensionamenti che assunzioni.
Sarebbe interessante coinvolgere i tanti giovani disoccupati offrendo loro uno “stage” e affiancandoli ai vari Funzionari per svolgere e supportare tutta l’attività di controllo fiscale.
Potrebbe risultare un qualificato aiuto spendendo poco e ottenendo magari importanti risultati nella lotta all’evasione.

Ringrazio per l'attenzione e porgo cordiali saluti.

Rino Impronta

giovedì 5 gennaio 2012

Dove sono i proprietari delle 200 mila supercar?

Caro Direttore,
tempo fa ci vennero a dire che “l’evasione va spiegata e capita”.
Ora qualcuno dichiara che gli attentati a Equitalia “hanno le loro ragioni”.
Quando Bückler sente questi discorsi avrebbe voglia di tornare in Renania, anche a costo di farsi ghigliottinare di nuovo (con buona pace di molti).
E’ ormai un’escalation preoccupante.
Non bastavano le barzellette sui carabinieri, non bastavano i fischi alle forze dell’ordine quando entrano in uno stadio, non bastava alzare gli abbaglianti per avvisare di un posto di blocco, ora anche un irresponsabile e tacita approvazione di episodi di violenza . D’altronde c’era da aspettarselo, visto che la stessa persona a fine anno si era scagliata contro la decisione del governo di controllare i conti in banca attraverso “Serpico”.
Invito tutti a una riflessione: se esiste Equitalia, se gli ispettori dell’Agenzia delle Entrate passano il fine anno a Cortina D’Ampezzo, se c’è bisogno di uno strumento come “Serpico”, se in fondo lo Stato è stato costretto ad entrare a gamba tesa nella nostra privacy, lo dobbiamo a dati come questi : su 41 milioni e mezzo di contribuenti il 90,2% denuncia meno di 35.000 euro lordi l’anno. Il 50% meno di 15.000 euro lordi. Solo lo 0,17% denuncia redditi superiori ai 200.000 euro lordi. In pratica dove diavolo sono i 200.000 cittadini che acquistano ogni anno auto di lusso?
Dove sono i proprietari delle oltre 100.000 barche sopra i 10 metri?
E i 180.000 che hanno scudato? E i 215.000 imprenditori titolari di aziende con più di 10 dipendenti? E i 611.000 cittadini che hanno un patrimonio finanziario superiori al mezzo milione di euro?
Smettiamola di prendercela con chi fa solo il suo dovere.
Arrabbiamoci invece con chi continua a utilizzare servizi gentilmente offerti da una parte del Paese.

Un caro saluto

Johannes Bückler


Leggi la lettera sul Corriere della Sera