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giovedì 27 ottobre 2011

Evasione fiscale, ecco il software misura-reddito

E’ un titolo apparso oggi nella rete. Ho così commentato:
Sono tanti e tali gli strumenti che si sarebbero potuti usare contro l'evasione fiscale, che non mi illudo sia la volta buona.
Basti pensare che per 40 anni (dalla riforma tributaria – 1972 -) nessuno ha mai spiegato al popolo che lo scontrino fiscale non è uno sfizio del Ministero delle Finanze, ma uno strumento per far pagare le tasse anche ai venditori al dettaglio.
Nessuno ha capito e cercato di mettere in atto la caratteristica costitutiva dell’IVA, imposta scientifica adottata in tutta Europa, che mentre colpisce il consumatore finale, contribuisce a garantire la riscossione anche delle Imposte Dirette a monte.
E in effetti, chi vende regolare non solo riscuote l’IVA per conto dell’Erario ma deve anche fare acquisti regolari per pagare meno imposte possibile.
Questo teorema, per una sorta di effetto domino, si ripete risalendo il percorso commerciale dei prodotti, dal dettagliante al grossista, dal grossista al produttore e così via, risalendo fino alla materia prima.
Controllare le vendite al pubblico significa quindi non lasciare scampo alla catena che precede l'immissione al consumo.
Una prerogativa dell’iva che certamente era nota al fiscalista.
Lo Stato però non ha esercitato il debito controllo nella fase dell’immissione dei beni al consumo, si è occupato saltuariamente e in modo inefficace dell’emissione degli scontrini fiscali, fino al punto di abolirli temporaneamente, solo per corteggiare la platea degli elettori.
Ha mandato indenne il cittadino che esce da un negozio senza il documento fiscale e i risultati sono stati quelli che conosciamo.
Ora, con particolari controlli, si scopre che gli incassi di un esercente balzano al 600% in più.
Lo Stato non si rende conto di quanto ha perso nei 40 anni decorsi, solo a titolo di IVA, per non parlare delle II DD.
Il popolo, che ora legge spot che trattano l’evasore da parassita, non è mai stato chiamato a collaborare per il rispetto della regola fiscale.
Nessuno gli ha spiegato come è concepito lo scontrino fiscale, nessuno gli ha detto che ha un numerazione e che se lo leggi, ad una certa ora del giorno, ti puoi fare un’idea se il venditore è o non è onesto.
Ti può capitare anche lo scontrino n.1 il pomeriggio eppure ne hai visto di clienti entrare e uscire dal negozio.
Come hanno operato ministri delle Finanze, ufficiali e militi della GdF, politici ed economisti in 40 anni ?
Sono stati delle teste di c…o o disonestamente hanno tollerato per fini elettorali?
Dopo un’esperienza così negativa, possiamo illuderci oggi che i vari Befera siano in grado di affrontare seriamente e onestamente il problema dell’evasione fiscale?
Io temo di no.

Giorgio - Un buckler

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