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giovedì 20 ottobre 2011

Proposte e non solo

Caro Johannes, i recenti fatti di Roma evidenziano, anche se con i distinguo di intrusioni di specialisti della guerriglia che niente hanno a che fare con le motivazioni a base della protesta degli ..indignati, che bisogna agire e subito per trovare soluzioni concrete a questa crisi.
Bisogna dare atto che questo governo ha già fatto qualcosa ma evidentemente, quel qualcosa non è stato sufficiente ad arginare questa crisi che è partita proprio da speculazioni bancarie mondiali.
Giusto quindi richiedere e con fermezza a queste banche di rimettere in moto l'economia che loro hanno fermato per recuperare i soldi sperperati in forsennati investimenti nella finanza virtuale speculativa, lasciando da soli e in balia di una crisi biblica gli operatori di tutte le categorie imprenditoriali, gente che da' lavoro e speranza alle famiglie dei lavoratori.
Io ho paura che ci siano troppi legami e intrecci di interessi tra questi bancari e i politici e che quindi le misure anti crisi saranno all'acqua e sapone, solo parole, parole, parole, ma niente di concreto. Per questo ti scrivo, perché attraverso il Corriere della sera che da' visibilità alle tue osservazioni e obiezioni a questo modo di fare politica, sociale, possiamo creare una corrente illuminata di pensiero che possa formulare proposte concrete come le seguenti :
1) decreto del governo che obblighi immediatamente le banche ad abolire i rating di Basilea per le imprese per almeno 3 anni.
2) decreto del governo che obblighi immediatamente le banche a raddoppiare per almeno 3 anni gli attuali fidi in essere per tutte le aziende che ne faranno richiesta, cosa che comunque razionalmente dovrebbe essere dovuta e ridarebbe alle attività imprenditoriali la capacita' di autogestione che di fatto è stata dimezzata nel cambio lira-euro.
3) decreto del governo che blocchi immediatamente per tutte le imprese e le famiglie che ne faranno richiesta per almeno 3 anni le quote capitale dei mutui, fermo restando il pagamento degli interessi mensilmente.
4) abolire l'attuale sistema di appalto dei lavori pubblici e delle forniture di qualsiasi genere a soggetti pubblici, in quanto costringe imprese industriali,c ommerciali ed artigiane a far da banca allo stato e ad indebitarsi a lungo termine per questo. Una impresa edile ad esempio dovrebbe fatturare allo stato la sola manodopera, i materiali per costruire acquistati direttamente dallo stato.
Questo potrebbe essere anche un deterrente contro le speculazioni sui lavori pubblici che vedono appalti acquisiti con ribassi che poi vengono recuperati in pessima qualità e non conformitù dei materiali ,anche in virtu' di controlli inesistenti.
5) decreto del governo che impedisca immediatamente a personaggi malavitosi di truffare e mettere in ginocchio aziende sane potendo immediatamente ripartire con altre aziende fantasma,sfruttando attuali leggi permissive sui concordati e fallimenti pilotati che vanno anche loro immediatamente abolite.
I debiti devono essere integralmente pagati prima di poter riaprire una nuova attività da questi soggetti e dai loro discendenti diretti.
6) nei cantieri edili devono essere intestatari di tutti i materiali sia edili che tecnologici,serramenti,etc,gli intestatari della licenza edilizia in modo che eventuali ditte non pagate possano mettere ipoteca. Resta fermo un controllo dei comuni prima di concedere il nulla osta ai rogiti di vendita di avere le pezze giustificative di avvenuto pagamento da parte di tutte le aziende che hanno fornito materiali, aziende che devono iscriversi in un apposito albo di fornitura per quel cantiere e questo tornerebbe utile anche in ambito antievasione.
E' oltremodo vergognoso e assurdo che i comuni chiedano per il rilascio nullaosta solo il DURC cioé l'avvenuto pagamento degli oneri previdenziali e tasse statali, e l'imprenditoria privata???
7) decreto del governo che abolisca i costi del recupero crediti nella giustizia civile e dia risposte tassativamente in massimo 60 giorni agli operatori in causa. In seguito attivare le forze dell'ordine a tutti i livelli per dare il massimo appoggio alle imprese industriali,c ommerciali e artigiane nella lotta contro truffe e insoluti e i mancati pagamenti di comodo,c he sono alla base di questa crisi.
Uno stato forte deve dare certezza di pena per scoraggiare i malavitosi nelle loro azioni fraudolente.
Mi fermo qui' attendo ora sviluppi di questa provocazione che lancio e mi aspetto che tu e altri numerosi possiate fare commenti e aggiungere iniziative concrete anticrisi, anche perche' dobbiamo rimboccarci le mani perché politici liberi e non compromessi con banche e interessi vari non ne vedo nessuno.
Ciao
un Buckler propositivo

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